kowalsky 7 / 10 16/07/2006 11:28:04 » Rispondi Insieme a Maremare a Venezia 2005 mi ero ostinatamente rifiutato di vederlo. Rettifico: Siodelbergh, questo sconosciuto. Devo riconoscergli un merito incontestabile, aver creato un industria "indipendente" senza per questo rinunciare (ahmè) alle convessioni del marketing hollywoodiano. Insomma volenti o nolenti S. è un'industria, e spesso nemmeno migliore delle altre. Quando uscì "Eric Brockovich" riuscì a stupirmi, e non credo di essere il solo. Ma insomma chi è Siodelbergh? L'autore di opere piu' astute che belle ("ocean's eleven", "ocean's twelve") di irrisolti e ambiziosi progetti (il sequel di "solaris", "full frontal") o il nuovo Roger Corman (vista anche l'intensa attività come produttore)?
Su "bubble" niente da dire: sfodera un'imput sociale che l'inglese Loach manco si sogna, strizza l'occhio a Micheal Moore, attinge al noir attraverso un realismo post-televisivo degno di "six feet under". Ma in effetti è un film contraddistinto da uno spirito "europeo".: il tema della lotta per la sopravvivenza è reso con indubbia efficacia, salvo quando sembra di assistere a un'apologo degno del migliore/peggiore Von Trier. Tra un'omaggio a Hitchcock e un'altro a John Huston ("Riflessi in un'occhio d'oro"), altri ancora ad Aldrich e Kaurismaki, il film sembra ritenere cruciale l'indipendenza forse retriva dello spettatore, è un'opera che non intende affatto affrontare un miraggio, ma riconoscerlo. La recrudescenza dello script è emblematica: il sottobosco popolare è ben diverso dalle luci al neon e dal glamour della Las Vegas di "ocean's eleven", e finalmente Siodelbergh ha concesso alle proprie velleità personali di "agire". Davvero, chi è Siodelbergh? Probabilmente un'autore migliore di quanto sembri, esule talvolta da redditizi successi, fiero pero' di sconosciuti script come questo film
ULTRAVIOLENCE78 09/02/2009 21:54:43 » Rispondi Personalmente lo ritengo un film molto molto coraggioso...