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FREE ZONE regia di Amos Gitai

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  16/07/2006 11:59:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"E' utile imparare la lingua del nemico", mi è rimasta impressa questa frase. Ultimamente ci ho pensato a lungo: penso troppo. C'è un senso di alienazione verso l'universo che ci circonda, qualcosa che ci porta paradossalmente a vivere l'indignazione per le guerre e i confilitti come una sorta di "astratta divergenza".
Partendo dal rifiuto etico di trovare un "nemico" in qualsiasi razza umana (e del resto i veri nemici SIAMO noi) ho seguìto con interesse e pure con vaga indisponenza l'ultima opera di Gitai.
A me pare tra i pochi cineasti in grado di trasferire il docu-drama in un contesto cinematografico senza per questo tradire la propria coscienza (o il proprio rigore autoriale).
Colpisce e ferisce, nel suo cinema, l'elemento incostante, il gusto del "frammento" che si sovrappone alla realtà attuale, l'incompiutezza che è poi alla base della confusione ideologica e mediatica degli eventi citati.
Faticoso, ma importante: Gitai è tanto esplicito ad offrire allo spettatore il proprio tormento interiore, ma è come se dovesse farlo unicamente per se stesso, quasi una "missione" ehm anagrafica.
Come isrealiano, conosce a fondo le contraddizioni del suo paese, e le vive, quotidianamente. Questo è il tipico cinema che molti snobbano rifiutando di concepire la coercizione che ha di essere, piu' che visto, ascoltato.
Un cinema che pretende rispetto nasce già preventivando l'odio che puo' generare, nonostante da piu' parti lo si invochi come antidoto al pensiero debole dell'umanità prima di bruciarsi definitivamente davanti alle menzogne di un telegiornale.
Pertanto i detrattori di questi film costruiscono un netto rifiuto alla sostanziale perdita di coscienza di cui guardacaso si vantano.
Nessuno ha la verità in tasca, l'informazione stessa è sovrana di inganni, e non è facile trovare una degna via di "conoscenza".
In realtà "Free zone" non è proprio il solito reportage di tensioni in Terra Santa anzi è un'opera tanto vigorosa quanto "sobria" nello svolgimento.
Fin dalla prima, emblematica sequenza (un lunghissimo piano-sequenza di una donna dentro un'automobile, con le sue disperate lacrime) percepiamo quel senso di soffocante monolitismo/militarismo che vige in questa terra. E' un senso doloroso di rifiuto, indotto da un territorio tanto amato quanto facile da abbandonare al suo destino. I flashback della memoria, attraversati dal tortuoso viaggio in macchina di due donne verso la Giordania, esprimono fatalmente la continuità geografica di una terra vicina, della speranza di un Mondo ostile ad aprirsi, e capace solo di chiudersi nel proprio difficile orizzonte etnico-territoriale: nel conflitto che brucia la vita negli attentati, o persino nella difficile comunicazione di una conversazione telefonica,
Con un sconcertante testamento di vita ("forse non mi sentirei mai a casa mia in nessun posto") , Gitai esprime la necrosi della speranza, come dimostrano in questi giorni le fortissime tensioni con il Libano.
Ma questa è un'altra storia, un'altra "free zone" costruita dagli uomini per credere sempre meno guardacaso nella libertà
tyler  16/07/2006 14:58:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Kow...ma che fine avevi fatto?
Non ci crederai, ma mi sei mancato e mi ero addirittura preoccupato di non vederti scrivere per così tanto tempo.
Non andiamo quasi mai d'accordo su nessun film, ma nonostante ciò ti assicuro che ho grande stima delle tue capacità di espressione e della notevole conoscenza nel campo della settima arte.
Comunque vedo che sei tornato...tutto a posto.
A presto.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  16/07/2006 20:18:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eh cinque mesi di astinenza da internet... spero mi sia servito, devo stare attento ai virus, accidenti ai porno... comunque devo commentare tutti i film che ho visto nel frattempo.
Troppo buono, grazie di quello che dici, non so se lo merito: non ho sempre la capacità o la voglia di capire un film
tyler  17/07/2006 15:36:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E ci mancherebbe altro...sapessi quante cose non ho voglia ne capacità di capire, si fa quel che si può, giusto? :-))
Quindi eri senza pc, ecco perchè non scrivevi più....ti volevo chiedere, ma di Ingmar Bergman non hai mai visto niente?
E se si, che cosa ne pensi?
Rispondi con comodo e se ti và naturalmente...ciao ciao
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  19/07/2006 01:35:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, ho visto parecchie cose... non riesco a capire cosa intenda Veltroni quando parla di "cinema borghese", a me non sembra... Il settimo sigillo in part. è uno dei miei film preferiti, ha una forza espressiva che lascia senza fiato... mi piace meno quando tira in ballo la psicanalisi pensa che ho saputo che è venuto un paio di volte a Venezia a mangiare nel (ormai ex) ristorante di mio cugino... Provo inoltre un affetto particolare (la fotografia nitida, produzione da quattro soldi) per uno dei suoi primi film, "Monica e il desiderio" che racconta le crisi coniugali di una coppia costretta a sposarsi presto
tyler  19/07/2006 07:02:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Monica e il desiderio" l'ho visto pochi giorni fa ed è piaciuto molto anche a me, anche se al momento il film che ho preferito è "Il posto delle fragole"...non avevo dubbi che ti piacesse il cinema di Bergman e al diavolo Veltroni che ha studiato pure al cine-tv per non capirci un emerita ceppa di cinema...se passo per Venezia un giorno passo a trovarti.
Ciao Kow
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  19/07/2006 12:24:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti aspetto, allora... comunque il mio regista favorito resta bunuel
tyler  20/07/2006 23:16:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lo sò, sono ignorante, ma purtroppo non ho visto assolutamente nulla di Bunuel...prometto che cercherò di rimediare!
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  31/07/2006 13:55:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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