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VOLVER regia di Pedro Almodovar

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Ciumi     8½ / 10  05/01/2010 12:01:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono affidati ancora alle donne, il gesto amoroso e il gesto pratico, la piccola e la grande confidenza, il sacrificio paziente, la saggezza sentimentale, l’unione familiare, il compito di dipanare, la voglia di dimenticare e l’istinto di ricomporre tutto; mentre l’uomo, con le sue violenze, è fisicamente assente; ha lasciato soltanto, nell’animo femminile, le sue macchie viziose e le profonde cicatrici.

C’è una sorta di pacatezza dentro la vivacità della commedia di Almodovar, una grande riservatezza che si raccoglie piano tra l’esuberanze dei colori, coi suoi modesti fantasmi di carne ed ossa da opporre al Solano, il vento occidentale, che tutto incendia e rende folli le persone.

Del resto già l’inizio è un quadro grottesco di grande potenza narrativa: anziane, vedove, figlie, donne che spolverano le tombe come mobilia, incuranti delle raffiche di vento; riconducendo sin dal principio la morte a una dimensione terrena, che riguarda i vivi e s’instaura da noi, dorme con noi e mangia con noi, dentro le proprie mura di casa.

Brave tutte le interpreti, coi loro occhioni attenti e gonfi di lacrime, coi loro volti simpatici e soprattutto veraci. Bravo Almodovar, piccolo Picasso felliniano dei giorni nostri: “Volver” - ed è un “tornare” veramente, da parte dei personaggi e da parte del regista - è un film davvero molto bello.