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ANDRO' COME UN CAVALLO PAZZO regia di Fernando Arrabal

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Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf     7½ / 10  19/03/2011 18:42:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Boh, sarò sbagliato io, ma francamente non credo sia 'sto capolavoro decantato da molti(ma neanche la schifezza indicata dal Mereghetti).
Anzitutto i simbolismi sono fin troppo evidenti e l'opera soffre forse di una certa tendenza ad essere didascalica, né credo che il "messaggio" ultimo del film sia così rivoluzionario: si tratta molto semplicemente di una critica alla società dei consumi, argomento trattato già in moltissimi altri film dopotutto, non senza finire nel cliché e nel già visto che prelude ad un inno alla possibilità di "rinascita" della civiltà(il nano che fagocita Aden, l'uomo civilizzato, che rinasce allora come un uomo nuovo in grado di vivere in armonia con la natura). Non è un messaggio scontato, ma neanche così originale!
Per quanto riguarda i simbolismi, come dicevo, credo che siano spesso lampanti e tutto sommato neanche così originali: il deserto rappresenta il luogo per eccellenza dell'allontanamento della civiltà(infatti l'ingresso nel mondo civilizzato è caratterizzato dalla presenza di scheletri ed altri simboli di morte, come il feto/teschio che il protagonista "partorisce")e per un'ideale rinascita. Gli alberi abbattuti che vengono paragonati ad una donna cui vengono strappati i denti anche rimandando ad un simbolismo fin troppo palese... insomma, non ho nulla contro il simbolismo, però alle volte il film mi è sembrato anche un po' ingenuo.
Ci sono diverse scene particolari, ma non riesce mai a spiccare particolarmente perché credo tenda molto al grottesco, finendo per sdrammatizzare(ma anche per indebolire)il messaggio.
Insomma, sicuramente l'ho trovato un bel film, ma non credo si possa parlare né di capolavoro, né tantomeno di film rivoluzionario! Vedrò "Viva la muerte" perché me ne hanno parlato molto bene.
Questo è sicuramente da vedere, perché è un'opera abbastanza estrema(alcune scene sono molto forti, anche se inevitabilmente sdrammatizzate dai toni grotteschi)e francamente l'ho preferita di gran lunga a "El topo" di Jodorowsky(che proprio non mi scende), ma oggettivamente si muove sullo stesso territorio.