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MASTERS OF HORROR: JENIFER - ISTINTO ASSASSINO regia di Dario Argento

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Jolly Roger     7 / 10  18/01/2015 22:23:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I commenti a Jenifer sono come la montagne russe, si passa dai 3 ai 10 senza razionalità o soluzione di continuità, mai vista prima una media con una varianza a prima vista così elevata. Un segno forse che nel giudizio si stanno concentrando fattori che nulla c'entrano con il film e sono influenzati da tutt'altro - infatti stupisce che molti parlino più del regista che non del prodotto Jenifer, addirittura alcuni si son messi a fare gara su chi è il miglior regista horror...ma dai non siamo mica all'asilo!
Io parlo di Jenifer.
Innanzitutto Jenifer non è un film ma un mediometraggio, con tutti i pregi e i difetti che ne possono derivare: non ha quindi il tempo materiale per riuscire a trattare troppo a fondo gli argomenti proposti, ma nel contempo non può esimersi dal proporre qualcosa che abbia un po' di spessore - e mi sembra che Jenifer stia dentro in pieno a questi due limiti: riesce a gettare abbastanza carne al fuoco e ci racconta una storia non banale pur durando per un tempo ridotto; dall'altro canto corre un po' veloce, ma senza lasciarsi appresso buchi imperdonabili. Il finale è molto prevedibile, ma del resto un finale simile è una parte imprescindibile per tessere il significato complessivo di un racconto che non potrebbe finire in maniera diversa.
Per quanto riguarda la storia, è vero, non è originale, ma non mi sembra che sia stata trattata molto spesso nel cinema horror, più che altro nella narrativa. Jenifer è la riproposizione del mito del Succubus (un sacco di commenti e non l'ha detto nessuno!?), il demone femminile che ammalia l'uomo e lo irretisce con la propria sensualità e menzogna fino a soggiogarlo, per estrarne le forze vitali ed indebolirlo (nella tradizione demoniaca, le forze vitali sono rappresentate dal seme, che viene poi rubato dal Succubus per generare figli demoniaci).

Jenifer non è però la mera proposizione di miti del passato, ma una attualizzazione degli stessi: il rapporto tra il protagonista Frank e la ragazza è più complesso e attuale di quello del "mito" tra Succubus e vittima e rappresenta gli elementi e le morbosità tipiche di alcuni innamoramenti attualissimi in cui accade che - secondo un linguaggio psicologico spiccio - un individuo "Infermiere" sviluppi nei confronti d un individuo "Malato" un rapporto simbiotico morboso. Per intenderci, alcune persone, spesso donne, ma anche uomini (come nel caso del film), a causa di mancanze di affetto e di problemi incontrati con i propri genitori nell'età infantile / adolescenziale, in età adulta finiscono per innamorarsi di persone sbagliate ("malate") che ripropongono purtroppo quegli stessi problemi e quelle stesse situazioni, in cui loro - Infermieri - ci si ri-buttano a capofitto…con l'insano bisogno di rendersi utili e con l'unico scopo di cambiare queste persone sbagliate. E' il caso ad esempio di una bambina che ha sofferto per anni la presenza di un padre alcolizzato, che poi da adulta anziché innamorarsi di un uomo con la testa sulle spalle finisce con l'andare con un uomo anch'egli alcolizzato, con la vana speranza di cambiarlo.
E' proprio questo il caso di Frank, il quale, di fronte alla povera, sfigurata, sola e totalmente abbandonata Jenifer, ne prova pena e sente l'irrefrenabile voglia di aiutarla in qualche modo. A nulla valgono le parole della moglie ("se è ridotta così, evidentemente c'è una ragione!") perché ormai lui è irretito da questa strana figura di donna Succube, totalmente priva di parola ma piena di lacrime e singhiozzi, con un volto mostruoso che però poggia su un corpo straordinario, sensuale oltre ogni immaginazione. Lei si comporta con lui come una serva, a volte addirittura cammina a quattro zampe come una cagna e gli lecca la mano. Tuttavia, l'esperienza insegna che innamorarsi di persone molto deboli, sfi.gate e assolutamente dipendenti (succubi, ma solo in apparenza) è un grosso errore, significa camminare sull'orlo di un burrone, perché prima o poi esse ti trascineranno nel baratro (anche etico / morale) che nascondono dentro di loro. La loro debolezza è solo apparente e induce persone deboli - non solo apparentemente ma anche nella sostanza - come Frank, a pensare di poterle in qualche modo tenere sotto controllo, di racchiuderle, come fossero bambole, sotto una campana di vetro, dalla quale esse, per istinto primordiale di autodeterminazione, continueranno a sgusciar fuori, compiendo cose atroci.
Né si potrà attribuire particolari colpe a Jenifer, perché essa non lo fa per scelta - è il suo istinto! Geniale il titolo del mediometraggio, "Istinto Assassino"...Mi viene in mente quella storia di una ragazza che trova un serpente ferito e lo cura; quando il serpente guarisce, la morde. Mentre lei muore, chiede al serpente: "Io ti ho salvato la vita, perché mi hai morso?" la risposta del serpente è terrificante almeno quanto ovvia: "Ti ho morso, perché sono un Serpente".
Frank oltrepassa presto il punto di non ritorno e viene a trovarsi in una posizione nella quale non c'è più scampo: non può incolpare la ragazza per gli omicidi che ella effettua, perché è la sua natura che le impone di uccidere; Frank dovrebbe forse incolpare più sé stesso, per aver ceduto alla tentazione, al fascino…ma è troppo tardi. Da integerrimo poliziotto quale era, lascia il proprio lavoro, per continuare a proteggere questa creatura che non merita di essere protetta, affogando i propri dubbi nell'alcolismo. Entra in quella sorta di Donward Spiral di Nineinchnailsiana memoria, una parabola discendente, una spirale verso il basso e verso l'autodistruzione, che non può che sfociare nel prevedibile finale.
Per restare in tema di Downward spiral, sembra che ci sia una strana sindrome secondo la quale, data la innegabile parabola discendente del regista Dario Argento, alcuni commentatori oggi quasi si vergognino di mettere un bel voto a questo film, per il solo motivo che è dell'"ex-Maestro". Ancor peggio, sembra che alcuni diano un voto negativo solo per partito preso (sciacquatevi la bocca con la carta igienica!).
Per onestà del vero, trovo che la regia di Dario Argento sia cambiata molto negli anni: un tempo era una regia protagonista, nel senso che era essa stessa parte della narrazione - contribuendo a raccontare la storia e a suscitare emozioni nello spettatore. Col tempo, la sua regia è diventata molto più sobria e distaccata - in una parola, è una regia anonima. Preferivo ovviamente il passato anche io come tanti, ma non è una buona ragione per affondare un prodotto con malafede certamente immotivata (e per alcuni anche inconsapevole).
Anche se condivido il fatto che siamo lontani anni luce dai capolavori del passato.
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  12/05/2016 13:50:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo tutto questo approfondimento dai una occhiata a questo ;-) :

https://www.youtube.com/watch?v=tYiS6lmc_H0


e per quanto riguarda le cose che appartengono "alla nostra natura" la citazione più f.iga rimane questa:

https://www.youtube.com/watch?v=AlzXUVFL3Gk

dove non c'è il serpente ma lo scorpione, come nella novella originale.

Jolly Roger  12/05/2016 14:42:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Kater,
interessantissimo il corto che hai linkato. Non lo conoscevo per niente e, alla luce della visione, devo dire che mi viene più di un sospetto che il buon dario abbia "pescato" dall'ispirazione altrui...anche se resta apprezzabile il fatto che abbia modernizzato la cosa, rendendola anche un pochino morbosa.

Non sapevo che l'originale della parabola contenesse lo scorpione. Funziona anche meglio, visto che lo scorpione segue la propria natura anche a costodi rimetterci la pelle.

La parabola col serpente l'ho conosciuta tramite Natural Born Killers- ma non ho dubbi che questo tu lo già sappia -

https://www.youtube.com/watch?v=-P70hbHBdl0

che vidi una sola volta circa una ventina d'anni fa, ma la parabola mi restò impressa per sempre. E ogni tanto la racconto pure :-)

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  12/05/2016 16:55:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bhè, si vede che pure Oliver voleva rimaneggiare per dare una svecchiata :-) anche perchè quella "originale" è stata molto utilizzata sia nel cinema che nella letteratura:

https://it.wikipedia.org/wiki/Favola_della_rana_e_dello_scorpione

Ma io sono una estimatrice di Welles e, se mi capita di citarla, è a Mr. Arkadin che penso, nessun altro.
Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  12/05/2016 04:21:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche se non sono d'accordo sul voto, ti faccio i miei complimenti per l'analisi psicologica. Non ho staccato lo sguardo da tutto il tuo commento, che ho trovato molto più interessante del film;)
Jolly Roger  12/05/2016 09:22:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie Andrea, troppo gentile :-)

non ricordavo di aver messo questo voto e rivedendolo oggi sembra persino a me un po' alto.
Quale è Pelts? l'ho letto nel tuo commento, non lo conosco - è un altro Masters of Horror?
Gruppo STAFF, Moderatore Kater  12/05/2016 13:53:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusate se mi intrometto comunque si, Pelts è un altro MoH, è carino, c'è Meat Loaf come protagonista, però secondo me Jenifer non è da buttare via.