Goldust 6½ / 10 25/08/2015 17:18:00 » Rispondi La presa di coscienza della vita da parte di un bambino in un racconto crepuscolare e molto british style che mi ha ricordato, per atmosfere equivoche e plot, a "la taverna della Giamaica" di Hitchcock. Qui però c'è il Tecnicolor e, novità per Lang, un formato Cinemascope che contribuiscono in maniera determinante alla riuscita "visiva" della pellicola, a tratti davvero inquietante coi suoi cimiteri minacciosi, i cunicoli sotterranei e gli impiccati che penzolano lungo le strade. La storia è comunque di scarso interesse e nonostante i temi fondamentali del regista siano ancora una volta ben riconoscibili ( la doppiezza dell'animo umano, la malvagità in tutte le sue forme ) nel disegno dei personaggi il film va catalogato tra i minori del regista. Poco sfruttato George Sanders.