caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA FORZA DELLA MENTE regia di Mike Nichols

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
ferzbox     7½ / 10  06/05/2017 13:22:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di film che affrontavano l'orribile tematica delle malattie tumorali ne avevo visti abbastanza, anche toccanti e profondi...ma di film che arrivassero a farne addirittura uno strumento( quasi) palese di denuncia ai metodi della medicina tradizionale non molti......o non come questo perlomeno....
La cosa che davvero mi ha colpito è stata l'idea di rendere il personaggio di Vivian (interpretato da una bravissima Emma Thompson) un'interlocutore diretto con lo spettatore; mentre si assiste all'orribile evoluzione della malattia e a tutte le vicissitudini che essa scaturisce nell'ambiente ospedaliero, Vivian innescherà una relazione diretta con la macchina da presa, esponendo ad un pubblico "immaginario" i suoi pensieri e le sue paure.
Questa trovata sono stati bravi a contenerla, e mi ha stupito molto constatare come sono riusciti a non farla scadere in un meccanismo documentaristico(cosa su cui potevano inciampare facilmente), creando di fatto un rapporto estremamente intimo tra la protagonista e chi sta guardando il film; bellissima questa trovata......
Oltre a questo c'è da dire che l'opera non si sofferma in troppi sentimentalismi; non c'era affatto l'intenzione di creare il solito blockbuster sdolcinato pieno di clichè o luoghi comuni; direi piuttosto che l'obbiettivo principale era quello di informare tra le righe quanto questi soggetti vittime di tumori incurabili siano visti dai medici come delle cavie da sottopporre a test o cure specifiche in grado di verificare l'effettiva efficacia di alcuni farmaci sperimentali; la paziente non è più una persona da curare, ma una possibile fonte di apprendimento per capire che direzione prendere nello studio contro il cancro.
Probabilmente la medicina non ha alcuna alternativa per poter progredire; o fai così o non ci sarà mai alcun passo in avanti, però viene molto da pensare se ci si mette nei panni delle persone affette da simili mali incurabili....sottoposti a richieste assurde come il resistere a dosi massiccie di chemioterapia o sentirsi dire ogni mattina "come si sentono" consapevoli che peggiorano sempre di più di giorno in giorno; per non parlare di alcuni momenti dove la loro persona viene addirittura utilizzata dai primari per fare lezione ai giovani neolaureati....
Insomma, questa critica al sistema sanitario riguardo a queste povere persone mi ha colpito molto e mi ha fatto cominciare a credere se alcune teorie esposte da alcuni individui praticanti di tecniche orientali non siano effettivamente la strada più corretta per difendersi da un male imponente come quello del tumore....(qualcuno a mai visto "My life" con Michael Keaton?....quella era già più commerciale come pellicola, ma in parte si concentrava sul concetto che ho appena espresso)....
Al di là di questo il film si dimostra valido anche per il lato sentimentale, che in questo caso non sbrodola mai, ma anzi, riesce a farsi vedere nei momenti opportuni e con assoluto equilibrio; la parte finale con l'anziana insegnante e il momento"soporifero" con l'infermiera(chi ha visto il film mi capisce) sono bellissime da vedere, riuscendo VERAMENTE a commuovere senza particolari strategie commerciali, ma con semplicità e sincerità.
Si tratta di un'opera che lascia una certa amarezza, ma ciò nonostante si dimostra una tra le pellicole più significative in tale argomento.

....peccato solo per la fotografia troppo televisiva.....