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VIRUS: L'INFERNO DEI MORTI VIVENTI regia di Bruno Mattei

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Niko.g     2 / 10  06/08/2020 16:45:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Avete presente la faccia di Dario Argento? Direi che possiamo tutti concordare sul fatto che faccia film horror… ma Bruno Mattei… cioè Bruno Mattei assomiglia a Cirino Pomicino. Com'è finito a girare film horror?! Bah… ci dev'essere evidentemente un bug nella teoria del Lombroso.
Parliamo del "film" che deve aver ispirato in parte "Resident Evil" e che pertanto vede protagonisti gli zombi cannibali.
Ad essere onesti il plot non è male, anzi se sfruttato a dovere ne sarebbe potuto derivare, senza esagerare, un mezzo capolavoro: l'apocalittico atto di ribellione del Terzo Mondo contro i Paesi industrializzati.
Il fatto è che "l'artigiano Bruno Mattei" è stato appunto un artigiano e non un regista. Costui della regia non capiva nulla, mentre l'artigianato era sicuramente a lui più consono con buone prospettive come carpentiere, nonché pittore, financo calzolaio.
La rozzezza della messa in scena, la pietosa consequenzialità delle sequenze, la raccapricciante interpretazione degli attori, resteranno impresse a lungo nella memoria dello spettatore (Margit Newton dove avrà imparato a recitare? Il suo insegnante è stato arrestato?), ma il culmine del pressapochismo, il vertice dell'inconcepibile, la ciliegina sul guano è l'inserimento costante di frammenti documentaristici sugli animali (copiati e incollati in modo del tutto aleatorio), con una diversa fotografia, una diversa saturazione e ovviamente un'altra risoluzione. Direi l'orrore vero, visivamente parlando.
Siamo allo zenit del trash signori, benvenuti.