Freddy Krueger 9 / 10 20/08/2008 10:34:08 » Rispondi Un coniglio entra nella stanza e il pubblico applaude perché finalmente qualcuno fa un movimento, uno di loro dice una frase non-sense e gli spettatori ridono. Tra un dialogo e l’altro passano molti secondi, a volte minuti. Il ritmo della (non)vita dei conigli è lento e noioso e l’inquadratura è la stessa per 43 minuti. Guardando questo corto avevo una sensazione stranissima, qualcosa di soprannaturale, probabilmente perché questo corto non rappresenta la vita: questi conigli sono in un’altra dimensione, forse in purgatorio o addirittura all’inferno, stanno rimuginando ciò che hanno fatto in passato, qualcosa di inquietante, qualcosa di misterioso… ora sono confusi, intimoriti, non sanno se ritorneranno in vita o se saranno puniti da un tizio con la giacca verde o dal demonio stesso. Io mi divertivo a cercare un significato nei loro elementari dialoghi, nelle loro poesie (forse preghiere per l’indulgenza?) ma tutto è opprimente, la stanza, la musica, i rumori, l’oscurità… Perché i conigli, qualcuno chiede? Perché sono piccoli, indifesi, innocui… quante volte si dice “sei un coniglio”? ovvero: “sei un codardo”? Loro sono il simbolo dell’innocenza… eppure hanno fatto qualcosa di oscuro e ora sono marionette, sono spiati, controllati e non vedranno mai la luce del sole. Sentono grida e rumori gutturali e sono tormentati dal telefono squillante… chi c’è nell’altra linea? Per quanto mi riguarda uno dei cortometraggi più belli della storia insieme a Un Chien Andalou. Non un esercizio di stile, ma un incubo e/o una denuncia alla tv da parte di Lynch, regista che mi sta piacendo sempre di più.