a parte, ho apprezzato il realismo e la sobrietà con cui Boyle gestisce il dopo-virus senza cadere in facili spettacolarizzazioni da oltreoceano e senza grandi protagonismi. Sceneggiatura povera e diluita, tanta ansia, un po' di splatter e senso di abbandono. Film di genere, uno dei migliori, fine a se stesso, e non è poco.