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COMANDANTE regia di Oliver Stone

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gerardo     6 / 10  13/05/2005 18:28:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi chiedo a chi possa essere più utile un film come questo, se a Castro (e alla sua causa) o a Oliver Stone. A me sembra più una parata propagandistica del regista americano che un ritratto inedito del presidente cubano. Oliver Stone ha il vezzo di fare l'alternativo, l'anticonformista a Hollywood, e questa operazione mi sembra l'evidenza di ciò.
E' Stone la vera star del film, non Castro, che appare piuttosto uno strumento nelle mani del regista (in fondo è egli stesso adammettere/avvertire nelle sovraimpressioni iniziali che questo film è un montaggio tratto da 30 ore - 3 giorni - di riprese e interviste, quindi è un'opera di selezione - di manipolazione - del materiale girato e delle cose dette...). Siamo un po' lontani dalle interviste di Gianni Minà.
Oliver Stone ci tiene a mostrarsi amichevole, intimo, confidenziale col nemico storico degli USA: è un modo efficace e d'impatto di essere - o apparire - un po' maledetto, anch'egli "persona non gradita". Poi, di quel che si dice, tutto sembra un po' relativo: di Cuba si parla poco, della situazione internazionale passata e presente non si aggiungono elementi nuovi o sconosciuti prima. Stone provoca garbatamente, maliziosamente. Castro, che ormai ci ha fatto il callo, sta al gioco e ribatte spesso con ironia. Risponde senza nascondersi, ma con frasi ben bilanciate. In questo gioco appare quasi normale l'evasività di alcune sue risposte. Alla fine baci e abbracci.