tylerdurden73 8 / 10 10/06/2011 15:12:06 » Rispondi Una citazione di Freud apre questo bel giallo dalle importanti digressioni erotiche garantite dalla solita generosità di una bellissima Edwige Fenech,già al primo topless dopo cinque minuti e indaffarata in un torrido amplesso dopo dieci. Martino va oltre qualche scenetta piccante presentando un thriller morboso,piuttosto intricato e molto coinvolgente,valorizzato in particolar modo dall'avvicendarsi di continui finali e contro finali a garanzia di una concatenazione di inaspettati colpi di scena che motivano uno script più volte disorientante. A voler essere pignoli non è che proprio tutto torni alla perfezione ed è necessario soprassedere su qualche passaggio un po' avventato,Martino però gira con stile e padronanza dei propri mezzi,non propone omicidi particolarmente brutali e polarizza l'attenzione sulla bella Julie e i suoi disturbi legati ad una sessualità inibita.Tornata a Vienna con il marito la protagonista dovrà fare i conti con l'ex amante dedito a giochi sadomaso (vizio a cui si riferisce il titolo) e con le attenzioni di un aitante giovane che tenterà di sedurla attraendola all'esterno dell'asfissiante gabbia dorata cui è costretta.Il tutto mentre un misterioso serial killer armato di rasoio impazza per la città. Intuire l'identità dell'assassino non è affatto semplice per via dei numerosi depistaggi ,le certezze dello spettatore vengono smantellate più volte e bisogna ammettere che il giochino avvinca . Eccellenti i flashback con cui Martino riferisce degli incontri sessuali,tra amore e sangue ,dei due ex amanti,altrettanto ottimo l'accompagnamento musicale imbastito su pezzi fluttuanti tra psichedelia e romanticismo.La scena in cui il sonoro è costituito semplicemente dai battiti di un cuore che va lentamente spegnendosi è una piccola chicca. Da annoverarsi tra i più autorevoli titoli di un genere che a inizio anni '70 cominciava a conseguire un successo popolare di tutto rispetto.