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DER TODESKING regia di Jörg Buttgereit

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Diames     8 / 10  06/08/2006 12:41:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran film di Buttgereit, che si spinge qui più verso l'avanguardia cinematografica che il gore. Certo, il prodotto è ancora amatoriale, anche se un po' meno di Nekromantik, e per questo un dieci, per ex., mi sembrerebbe un po' esagerato (e questo vale per tutti i prodotti di Buttgereit, anche se con il tempo la sua tecnica si perfezionerà ulteriormente); ciò non toglie che i film di Buttgereit, tutti, rimangano i migliori prodotti amatoriali che abbia mai visto, e di gran lunga. Inoltre essi (ad esclusione forse di Nekromantik, il cui valore risiede maggiormente nel suo meritatissimo statuto di cult movie e nell'immensa mole di idee, più che nel suo valore cinematografico) hanno un valore che indubbiamente trascende il cinema casareccio e di genere. "Der Todesking", probabilmente, rimane la sua pellicola più ambiziosa, che forse non soddisferà appieno gli amanti dell'orrore, ma non lascerà certo indifferenti gli amanti del cinema. Con questo film Buttgereit dimostra non solo di saper fare effettivamente cinema (a prescindere dal gore) - anche se il ritmo, come in ogni sua pellicola, è quasi assente (il Tarkovskij dell'orrore estremo?) - ma anche di sapersi cimentare in sperimentazioni molti efficaci, che riproporrà con mezzi tecnici più consoni nei suoi film successivi, al servizio però di sceneggiature meno ambiziose. Come ogni altro film di Buttgereit, un'esperienza inedita, anche per un cinefilo, che avendo studiato i film dei grandi maestri, vive nell'illusione di aver già visto tutto (il meritevole). Forse, per ricredersi, potrebbe cominciare proprio da qui.
Diames  23/08/2006 14:50:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ripensandoci (riguardandolo), "Der Todesking" merita sicuramente qualcosa in più di un otto: probabilmente il capolavoro di Buttgereit, anche se, essendo il "meno malato" dei suoi quattro lungometraggi, non include in sé tutto il potenziale del regista. Molto probabilmente rimane il suo miglior film in quanto tale (non per forza il più rappresentativo).