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UNA NOTTE A CASABLANCA regia di Archie Mayo

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Harpo     8 / 10  06/07/2006 12:35:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il film che, a detta di Groucho, gli fece capire "di non essere più un ragazzo".
Senz'altro "Una notte a Casablanca" è stato il film più travagliato della carriera dei Marx, in quanto il trio ricevette più di una querela da parte della Warner per plagio nei confronti del grande capolavoro "Casablanca" prodotto appunto dalla casa americana e, fino ad allora, vertice della filmografia americana. Chi ha la fortuna di avere il libro delle lettere scritte proprio da Groucho Marx, non si deve perdere le due risposte che il comico inviò proprio alla casa americana.
Ora, però, parliamo della pellicola. Infatti per "Una notte a Casablanca" si può fare lo stesso discorso che ho intrapreso con "Il bazar delle follie". Qui ancor più rispetto alla pellicola che ho appena accennato, si intravedono sprazzi di assoluta genialità: il vigile che dice ad Harpo: "che fai, stai reggendo quel muro?". Harpo annuisce e non appena si sposta il muro crolla. Se escludiamo la parte centrale, forse un po' troppo lenta, per quanto concerne epilgo e finale si può sentenziare che vi siano gag formidabili, ma senza una linea di continuità che le leghi.
Proprio perchè Groucho capì che non era più un giovanotto, nel film successivo, "Una notte sui tetti" interpretò un ruolo marginale.
Comunque imperdibile.
Invia una mail all'autore del commento emans  25/11/2006 18:55:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
cos'è che groucho rispose via lettera?
Harpo  05/06/2008 22:22:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
povero emans, solo ora noto 'sta risposta.
se mai mi leggerai: quelle lettere sono un autentico testamento della follia comica di groucho. quelli della warner erano gelosissimi del loro "casablanca" e inziarono a chiedere informazioni ai fratelli. e lui risponde così (prendo direttamente da un sito che ha pubblicato parte della prima lettera e tutta la seconda):
“Cari Warner,
sulla trama del film non posso dirvi molto. Io faccio la parte di un reverendo che provvede ai bisogni spirituali degli indigeni, e come attivista grave; accessoria smercia apriscatole e giacconi alla marinara ai selvaggi lungo la Costa d’Oro dell’Africa.
Chico, quando faccio la sua conoscenza, lavora in una bettola e vende spugne ai beoni che non reggono l’alcool . Harpo è un portamazze arabo che abita in una piccola urna in periferia.
All’inizio del film, Porridge, pudibonda fanciulla indigena, aguzza certe frecce per la caccia. Paul Trincatropp, il nostro eroe, accende di continuo due sigarette alla volta. Apparentemente ignaro che le sigarette scarseggiano [...]”

e va avanti ancora per un bel po', ripetendo cose assolutamente insensate. i legali warner chiedono altre informazioni e lui:

“Cari Warner,
mi duole informarvi che dall’ultima volta che vi ho scritto ci sono stati alcuni cambiamenti nella trama del nostro film, Una notte a Casabianca. Nella nuova versione io sono Bordello, la morosa di Humphrey Bogart. Harpo e Chico sono due venditori ambulanti di tappeti, che stanchi di srotolare tappeti si danno all’ippica e vanno in convento. Ma gli dice male, perchè in quel luogo non si vede un cavallo da anni.
Dirimpetto al convento, nei pressi di un molo, c’è sul lungomare un albergo traboccante di rosee donzelle, per lo più incriminate per adescamento. Nel quinto rullo, Gladstone fa un discorso che mette in subbuglio la Camera dei Comuni, e il re chiede all’istante le sue dimissioni. Harpo sposa un detective d’albergo; Chico organizza un allevamento di struzzi. Bordello, la ragazza di Humphrey Bogart, passa i suoi ultimi anni da bacall-girl.
Questo come vedete è lo schizzo ridotto all’osso. La sola cosa che può salvarci dall’estinzione è il persistere della penuria della pellicola.

Cari saluti,
Groucho Marx”