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SILENT HILL regia di Christophe Gans

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joered     6½ / 10  08/07/2006 00:03:49 » Rispondi
Siamo stati a vedere Don't talk to strangers alias Silent Hill. Il riadattamento del gioco Playstation al quale una intera generazione non ha potuto evitare di prender parte, ha fatto oggi la sua comparsa sui grandi schermi italiani.

Certo, gli effetti sono magnifici, la scelta di mantenere le musiche originali dell'ormai datato video gioco è interessante, la storia ha un senso se intesa nel contesto di un certo genere cinematografico (l'horror nalla fattispecie), ma confrontato al gioco originale non ha meriti. L'ideatore del videogioco, realizzato ad una infima risoluzione per questioni di hardware limitato dalla data di realizzazione stessa, ha avuto trovate geniali, spunti per decine di film; il gioco in se era quanto di più particolare si potesse concepire per quel particolare momento storico che vedeva la nascita delle prime tecnologie di accelerazione grafica 3d d'avanguardia.

Ecco, tali premesse non sono state rispettate secondo me: senza entrare troppo nello specifico, l'ambientazione è stata modificata e così il comportamento di alcuni personaggi. Certo, un intero film non poteva reggersi in piedi sugli accadimenti di un unico personaggio costretto a girare per una tetra città di spiriti con una pistoletta in mano, no! POTEVA ESSERE TROPPO BELLO!

Ma perchè invece non incastrarci dentro un episodio di x-files ed 850 personaggi senza un passato e senza un futuro, come a voler riempire il **** del tacchino per il ringraziamento? Eh si, perchè alla fine sempre americani sono i produttori dei film e sto parlando di persone che hanno come missione nella propria vita quella di rendere contenti ed inebriati personaggi dalla riecheggiante cavità cranica come i frequentatori di spettacoli alla Mario De Filippi e compagnia cantando. E questo deve essere il risultato? Mah...

Un bel film horror per chi non ha visto il gioco; una forzatura per chi l'ha invece giocato ed passato notti insonni a tremare al buio al pensiero di cosa potesse nascondersi dietro quell'ultima porta prima che la memory stick ingoiasse gli spiriti fino alla giornata seguente.