SILENT HILL regia di Christophe Gans

ilSimo81     8½ / 10  10/02/2012 21:38:28 » Rispondi
Non conosco assolutamente il gioco, quindi il mio commento sul film non è condizionato da variabili come la fedeltà all'originale.

L'infanzia della piccola Sharon è attraversata da strane ossessioni, che la scuotono profondamente al punto da animarla nel sonno, ma tali da non lasciare in lei nessun ricordo. Decisa a comprenderne l'origine, la madre Rose (Radha Mitchell) intraprende con Sharon un viaggio verso il luogo che ossessiona l'inconscio della piccola: un posto che lei nei suoi deliri chiama "casa", un paese maledetto chiamato "Silent Hill". E' l'inizio del terrore: tra spaventosi esseri disumani e fervide credenze popolari animate dalla guida spirituale Christabella (curiosa la composizione di questo nome, non certo casuale), spinta dall'amore per la figlia e aiutata da una poliziotta (Laurie Holden), Rose cercherà di venire a capo del mistero che sembra essere sceso, come una maledizione, sulla sua famiglia e sul villaggio di Silent Hill.

Visto con piacere già più d'una volta, "Silent Hill" è uno dei miei horror preferiti. E' un piccolo capolavoro di azione, tensione e orrore, dotato di una superba potenza espressiva elaborata su più versanti.
La storia è estremamente coinvolgente ed attraente. Senza perdersi in preamboli, fin dall'inizio porta lo spettatore nel mezzo dell'azione, un'azione che non lascia tregua sino al finale, potente e spettacolare, a chiusura di una trama sviluppata su argomenti tanto affascinanti quanto spaventosi.
Le ambientazioni sono magistrali. Silent Hill è il perfetto villaggio fantasma: un borgo deserto ammantato di neve cinerea, che ovatta i sensi in un silenzio che odora di paura, rovina e tragedia. Di contro, gli ambienti chiusi sono tetri e opprimenti come l'atmosfera che vi si respira.
Le scene sono sensazionali, credibili nel generare drammaticità, paura o terrore. Questo grazie ad effetti speciali decisamente efficaci e ad attrici perfette, intense ed assolutamente convincenti nell'interpretare i rispettivi personaggi.

Sensazione di incredulità quando, allo scorrere dei titoli di coda, si nota la durata che sfiora le due ore. Volate via, senza pesare neanche un po'.