goat 6½ / 10 29/10/2008 14:37:00 » Rispondi peggio del primo, ma non male. il fatto che dietro alla telecamera non ci sia più bernard rose si sente tanto, l'indagine sociologica e lo studio dei miti e le leggende metropolitane è appiattito nella trama standard del sequel per doveri di botteghino. si svela qualcosa in più delle origini di candyman (in realtà nemmeno molto), e si abbandona l'importanza della storia in favore di spaventi un po' telefonati e un po' di sangue in più (pure qui, non molto, ma di ottima fattura). la vicenda si sposta da chicago a new orleans durante il mardi gras (il carnevale che ora sa molto di parata gay in cui tutti si lanciano bigiotteria luccicante). la cosa è apprezzabile, e la voglia di creare un contrasto fra la religione e il culto della carne è piuttosto riuscita, anche se più nei simbolismi che nei contenuti. peccato non ci sia più virginia madsen, il suo carisma e la sua bellezza non sono facili da ritrovare altrove.