elio91 7 / 10 14/04/2011 14:26:33 » Rispondi Se si ignora il primo segmento ambientato a Los Angeles trovo invece che questo lungometraggio di Jarmusch sia interessante e in alcuni tratti geniale come questo regista sa essere.
Infatti proprio non ho capito cosa ci fosse di tanto interessante nella prima storia: a Los Angeles la Ryder,nei panni di questo personaggio particolare, è brava ma la sua rinuncia alla vita da star sa di scelta telefonata (per quanto sembri strano) e non sembra esserci altro da dire.
Molto più divertente e ilare il tassista tedesco Helmut (o Elmetto) e le sue peripezie con un simpatico cliente di colore in una New York in cui è facile perdersi; manca però di qualcosa che lo renda veramente interessante.
Carino l'episodio parigino,poco toccante per quanto cerchi di esserlo (specie se messo a confronto con l'ultimo) ma che ha dalla sua un ottima interpretazione di Béatrice Dalle.
Sarà perché è ambientato a Roma,sarà perché c'è sempre lo strabordante Roberto come protagonista ma la corsa in taxi con il prete e la seguente confessione di Benigni sono la parte più divertente del film. Funziona tutto,anche la Roma notturna affascinante (Colosseo annesso) e pure degradante (i trans!).
Scioglie il cuore invece l'ultima corsa ambientata ad Helsinki. Il punto di contatto trovato da 3 disgraziati che scoprono di aver conosciuto qualcuno ben più inguaiato di loro commuove,merito anche della prova di Kaurismaki.
Cosa accomuna i 5 episodi ambientati in 5 differenti parti del mondo? Sono tutti diversi tra loro,sono comici,struggenti,in alcuni casi nascondono dietro l'apparente ilarità una disperazione enorme che però non si avverte (New York). I personaggi rimangono sempre sé stessi,fedeli alle proprie convinzioni; e lo stile pacato di Jarmusch,capace di cogliere e di rappresentare un'esaltazione della normalità e del quotidiano,riesce a sorprendere anche quando è sottotono come in questo caso. Sottotono più del solito anche le musiche di Waits.