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UNICO INDIZIO LA LUNA PIENA regia di Daniel Attias

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carsit     7 / 10  12/11/2012 23:37:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando si estrapola un film ispirandosi ad un prodotto di King, molto spesso il risultato è assicurato.
Questa pellicola lo dimostra ampiamente.
Però bisogna fare una piccola riflessione: King racconta gli horror, ma gli stessi horror spesso sono un mezzo per trattare argomenti più vasti ed importanti: dall'etica, alla psicologia, dall'attualità a riflessioni importanti che costituiscono il vissuto di un uomo.
King non è mai banale; neanche in racconti con un trama semplice come questa.
C'è un lupo mannaro che fa strage in una cittadina americana degli anni 80'.
Ogni tentativo di scoprire il pluriomicida è vano,finchè il protagonista riuscirà a venire a capo del mistero.
E devo dire che non sono riuscito ad azzeccare l'identità del lupo mannaro, dato che il film "gioca sporco" in un paio di occasioni e quindi riesce a sviare l'attenzione dello spettatore.
Però sono rimasto piacevolmente colpito da questo film.
Non è un film che spaventa, anche perchè le scene di tensione sono praticamente 2-3 in tutto il film ( ogni attacco alle vittime è abbastanza prevedibile e non ti mette ansia).
C'è anche una buona dose di sangue e di gore negli attacchi che rende il film ancora più godibile, senza però mai scadere nel disgusto e nella sciatteria.
Ma il vero punto di forza è rappresentato dal legame dei due fratelli.
All'inizio molto rancoroso e negativo, ma successivamente si evolve fino a sfociare infine in una dichiarazione d'affetto molto positiva e toccante.
è interessante anche la tematica del diverso , dato che si è soliti considerare " i diversamente abili" come un peso ( il padre di un'amica di del protagonista lo dice chiaramente). D'altro canto la madre è combattuta con lo zio riguardo all'educazione ed al modo di approcciarsi con il figlio.
QUello secondo me è il dialogo più brillante dell'intero film.
Da una parte la madre severa e buona che cerca di tutelare il figlio con le protezioni ed accudendolo ( come se fosse una creatura inerme).
Lo zio invece ( pur essendo forse più immaturo e più libertino) tratta il nipote come un suo pari, regalondogli una sedia da paraplegico con un motore , rendendolo partecipe di bevute di birra mentre si fanno partite di poker e non si oppone troppo quando il bambino fa cose che un paraplegico dovrebbe evitare.
Quando però dovranno credere all'esistenza del lupo mannaro, anche lo zio all'inizio sarà molto restio,ma in questo frangente sarà la sorella a provare ad aprirsi verso di lui e tenta di fidarsi.
L'approfondimento psicologico è veramente notevole rispetto ai canoni di un film horror medio.
Sfido chiunque a trovare horror che caratterizzano i personaggi così bene: forse si contano sulle dita di una mano.
la relativa brevità della pellicola comporta un finale leggermente affrettato e di conseguenza non si riesce a sviluppare in maniera più efficace il materiale che il racconto poteva offrire.
Regia senza infamia e senza lode che però riesce nell'intento di intrattenere un'ora e mezza senza mai annoiare, ottime alcune location ( soprattutto di notte ) e soprattutto buoni effetti speciali che si presentano bene ancora adesso.
Bella anche la trasformazione inversa del lupo che torna individuo umano.
Io vi consiglio di vederlo , non ve ne pentirete!

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