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FRAGOLA E CIOCCOLATO regia di Tomás Gutiérrez Alea, Juan Carlos Tabío

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  04/10/2006 08:13:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di questo film se n'è parlato molto, certo piu' del dovuto, come se fosse straordinario aspettarsi un film omosessuale in pieno regime Castrista.
Vero, ma mi chiedo se era proprio indispensabile la sua realizzazione, specialmente se dobbiamo sorbirci macchiette e stereotipi grossolani in vista della "rivalutazione liberale" (ehm) di Cuba (paese dove, nonostante tutti i tabu', si trovano come si sa appetiti sessuali di ogni tipo).
Il personaggio di Diego è a tutti gli effetti una gran checcona stile le cage aux follies e suscita soprattutto tenerezza: mi chiedo anche come mai dove il tema è tanto vietato dall'ideologia e dalla cultura del paese, ci si possa imbattere in caricature di tal portata.
Per inciso, i vestiti del giovane David esposti come biancheria fuori della finestra per simboleggiare la conquista sessuale dell'altro (non schifatevi. c'è ben di peggio) - versione gay delle antiche usanze delle femmine di casa nostra (sic) quando perdono la verginità - sono qualcosa di raccapricciante, per mancanza di stile e buon gusto.
Tuttavia se vogliamo vedere il film come un'inno all'amicizia, occorre dire che è davvero carino, e riesce a dire cose interessanti sulla strumentalizzazione ideologica della propria fede politica (del resto, a pensarci, Diego ricorda vagamente il personaggio di Mastr.o.ianni in "Una giornata particolare".
La Cuba del film non è fortunatamente quella da pubblicità del caffè di "prima che sia notte" - film tanto ambizioso quanto detestabile - e qualche personaggio di contorno (Mirta Ibarra per es.) è davvero azzeccato.
Insomma, volendo superare l'asse di certi clichè "fragola e cioccolato" è un'opera discretamente riuscita, abbastanza divertente, forse innoqua ma meno superficiale di quanto in un primo tempo si possa credere