NotoriousNiki 8½ / 10 15/03/2015 20:37:01 » Rispondi Un polittico alla Giotto di Bondone fuori dal taglio neorealista ma sulla falsariga della sconnessione episodica di Paisà, San Francesco non è altro che il primo soggetto delle monografie che Rossellini post anni '60 si impegnerà a fare, con la differenza che il regista ancora non imposta il biopic in chiave didattico-scolastica come nel mezzo televisivo stabilirà in seguito - sposando le teorie contemporanee di McLuhan sulla differenza tra media caldi e freddi - permanendo ancora sul versante sperimentale con in nuce un altro cambio di rotta, la trilogia sull'incomunicabilità con la Bergman.
Il suo infatti è un San Francesco sfuggente che non si riconosce neanche come vero e proprio protagonista, in alcuni episodi non compare neanche, nella 2° parte viene persino prevaricato dalla figura di fra' Ginepro, modello di biopic che oltre a Pasolini anche il Rublev di Tarkovskij è palesemente debitore, il quale rinuncia alla prosa per ricercare un corrispettivo filmico del poema letterario. Figlio ancora dell'epoca neorealista il cast è quasi nell'interezza composto da non professionisti dissimile dall'hollywoodianeità della Cavani di qualche decennio dopo.