Boromir 6½ / 10 02/04/2024 22:44:10 » Rispondi Ken Russell utilizza l'espediente narrativo del più tipico monologo pseudo-teatrale che rompe continuamente la quarta parete, in accompagnamento di una descrizione oggettiva, senza troppi lustrini, spesso grottesca e talvolta dolorosa dell'ordinarietà della prostituzione. Una scelta stilistica precisa e coerente, artificiosa e iperbolica, che il regista conduce con intransigente assenza di compromessi, anche a costo di alienare lo spettatore poco avvezzo a tale struttura. L'asso nella manica è sicuramente la performance magnetica di Theresa Russell, realistica e assecondata da una regia di mestiere e senza particolari velleità. Interessante.