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THE BLACK DAHLIA regia di Brian De Palma

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76mm     7 / 10  06/10/2022 16:30:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dei 164 commenti che mi precedono ce ne sono almeno 130 (vado a naso, non li ho letti tutti) che fanno giustamente notare la complessità e la scarsa intelligibilità di trama e sceneggiatura.
In effetti è una delle prime cose che rimangono impresse a fine visione.
Quello che non condivido però è il fatto che nella maggior parte di questi commenti la cosa venga additata come difetto imperdonabile e pregiudichi spesso il giudizio/voto finale.
Occorre tener presente che il giallo e il noir sono 2 generi distinti, per quanto similari sotto alcuni aspetti…nel primo la chiarezza dell'intreccio, l'accuratezza dell'indagine e la plausibilità del movente criminale sono elementi fondamentali per la buona riuscita dell'opera, mentre invece nel secondo possono essere anche tralasciati (o comunque meno curati) perché si tende a prediligere l'ambientazione e l'atmosfera.
Pensiamo ai grandi noir del passato, che restano ad oggi modelli insuperati del genere…perché il Grande Sonno è considerato unanimemente un capolavoro, nonostante dopo quasi 80 anni nessuno abbia ancora capito un accidente della trama? E Il mistero del falco, ne vogliamo parlare? Le catene della colpa? I Gangsters? Tutta roba da far venire l'emicrania per la confusione dell'intreccio e la moltitudine di nomi e fatti da tenere a mente, eppure sono titoli davanti ai quali tutti si tolgono il cappello…un motivo ci sarà.
A prescindere dal fatto che la trama del film in questione è sì complessa ma non certo incomprensibile, in quanto i vari tasselli alla fine vanno tutti al loro posto, (certo, una seconda visione aiuta molto, magari in dvd con la possibilità di rivedere alcuni passaggi e riascoltare certi dialoghi), a mio avviso gli elementi per giudicare la buona riuscita o meno di una pellicola di questo genere sono altri e direi che, pur senza lambire certe vette, qui non manca nulla per poter considerare l'operazione fondamentalmente riuscita.
L'atmosfera perennemente tetra e malinconica, l'ambientazione in un universo umano dove il più pulito c'ha la rogna, la (o in questo caso LE) femme fatale, la disillusione, la corruzione dilagante, i doppi giochi, il pessimismo di fondo, il falso lieto fine che spalanca invece la porta verso l'abisso…la roba che conta davvero c'è tutta, poi per carità ci sono anche i difetti.
La coppia Hartnett-Johansson fa ovviamente rimpiangere (come non potrebbe) qualsiasi altra grande coppia del noir classico che l'ha preceduta, dagli inarrivabili Bogart-Bacall in giù…lui volenteroso ma poco espressivo con quel broncio fisso da cane bastonato, lei (onnipresente in quel periodo), l'avrei vista molto più a suo agio nel ruolo assegnato alla Swank (clamorosamente fuori parte) piuttosto che in quello di zoccoletta dal cuore d'oro in cerca di redenzione.
Inoltre alcuni personaggi rivelatisi fondamentali per la storia non vengono approfonditi a dovere nella loro psicologia (vedi spoiler) e alcuni rapporti interpersonali non trovano adeguata giustificazione nella sceneggiatura (ad esempio non si capisce bene perché i tre protagonisti diventino così inseparabili fra loro, al punto da convivere sotto lo stesso tetto)… per il resto De Palma fa il suo, senza strafare ma concedendosi qua e là alcuni pezzi di bravura registica (sai che novità!) già giustamente citati quasi da tutti.
Nel complesso godibile per chi ama il genere e non ha problemi a stare concentrato per 2 ore senza che il cervello vada automaticamente in modalità standby quando le cose si fanno intricate.


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