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FIORE DI CACTUS regia di Gene Saks

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stratoZ     6½ / 10  29/07/2023 13:47:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTEZIONE POSSIBILI SPOILER

Possiamo definirla l'ultima commedia del periodo d'oro di Saks, che dopo la tripletta 67, 68, 69 non raggiungerà più questi fasti ne come qualità ne come successo di pubblico.

Cactus flower è una commedia tratta da una precedente opera teatrale come i precedenti film di Saks, parte da un incipit molto semplice e pian piano inizia a mischiare le carte, mettendo in mezzo col procedere della storia sempre più personaggi. Si passa da una situazione iniziale in cui fondamentalmente vi è solo una coppia ad un triangolo che pian piano aumenterà i suoi angoli, finendo per essere un poligono con qualche lato in più, ma la sceneggiatura fa anche il percorso inverso e prima dell'abbastanza telefonato finale rigetterà fuori i personaggi di contorno per concentrarsi prima sul triangolo e infine sulla singola coppia.

Saks dirige bene l'operazione regalando allo spettatore diverse scene di ottima fattura a partire dal tentato suicidio, già durante i titoli di testa, continuando con i siparietti tra Mattau, la Bergman e i vari clienti - di cui alcuni diventeranno parti dell'intreccio amoroso - allo studio dentistico e finendo per la splendida scena del ballo in cui la Bergman scatena il suo personaggio e mostra tutto il suo carisma.

Una trasformazione interessante del personaggio della Bergman, qui in un ruolo abbastanza inedito per lei, che parte dall'essere l'assistente dentistica frigida ed estremamente professionale e si scioglie via via col passare del film, passando da un favore forzato al suo capo al provare esperienze ed emozioni per lei quasi nuove fino a quel momento, da inizio a fine film sembra un'altro personaggio, eppure durante la pellicola il cambiamento risulta naturalissimo.

Anche Mattau offre una grande prestazione, il suo personaggio è il dongiovanni in carriera che evita a tutti i costi di legarsi, forse nel suo personaggio, in questa sceneggiatura, potremmo rintracciare dei sottotesti adibiti a sottolineare l'ipocrisia maschiile in questo tipo di rapporti.

Bene anche la Hawn, in rampa di lancio che interpreta una giovane e inizialmente innamorata perdutamente del dentista Mattau, lei addirittura premiata con l'oscar - anche se a mio parere qui sia la Bergman che Mattau la sovrastano carismaticamente -

Alla fin fine è una buona commediola sentimentale che si fa seguire, restando un po' troppo dipendente dai personaggi e poco dalla scarna sceneggiatura.