goat 10 / 10 07/09/2006 16:53:11 » Rispondi stan brakhage è un famoso e prolifico avanguardista americano che nella sua lunga carriera (è morto pochi anni fa) ha sondato i terreni più disparati e dato una sua personale visione a svariati argomenti. se vi disponete alla visione di questo documentario dovete tenere bene a mente che questo altro non è se non uno dei suoi tanti esperimenti. nella specie qui brakhage si pone questo obiettivo: far sì che chi guarda sia libero da ogni filtro sociale che gli impone di vedere le cose in "quella" maniera. per questo sceglie il muto,senza dialoghi nè sonoro di alcun tipo. (già qui si potrebbe obbiettare che l'occhio della telecamera è un filtro che comunque impone il regista). siamo in una sala per autopsie,dove viene mostrata la meticolosa dissezione di due (o tre,non ho ben capito) corpi. e devo ammettere che la cosa è davvero straniante. io non sono facilmente impressionabile,ma devo ammettere che verso la fine ero davvero "pieno" di quelle immagini,soprattutto per un motivo: l'occhio di brakhage è capace di farci sentire dei veri e propri intrusi,dei voyeur che bramano e cercano ogni più misero dettagli nei corpi martoriati delle persone che vengono aperte sotto il nostro (suo) impassibile sguardo. è una cosa davvero strana da descrivere ma è questa la sensazione che ho provato dopo questi 32 intensissimi minuti di visione... si potrebbe obiettare che un paio di sequenze sembrano un pochino costruite ad hoc come quando
la mano "viva" del dottore stringe quella ormai fissata nel rigor mortis del defunto.
ma sono dettagli di poco conto per questa intensissima esperienza. a parte le sensazioni,su un piano visivo e assolutamente truculento. siate quindi preparati e non pranzate prima della visione.