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LA STELLA CHE NON C'E' regia di Gianni Amelio

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Invia una mail all'autore del commento logical     7 / 10  15/09/2006 11:09:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho l'impressione che gli aspetti propedeutici e politici alla base del film abbiano colpito più del film stesso e che l'argomento sia sulla punta della lingua di molti.
Mentre lo guardavo pensavo a "Come sono buoni i bianchi" di Ferreri ma anche a Alberto Sordi o a Verdone per l'immutabile figura dell'italiano nel mondo. Non sappiamo una lingua che non sia l'accento geografico de' nojartri ma ci impegnamo a farci capire con l'entusiasmo gesticolante, ci inteneriamo per i bambini, ci innamoriamo di qualunque donna bella o brutta che sia ma sempre con rispetto dei diritti di precedenza, il nostro idealismo cinico ci spinge all'azione prevedendo la lacrima di commiserazione finale, eccetera eccetera. Ma da tutto questo sono passati quasi cinquant'anni: il nostro paese è il più vecchio del mondo e si sente.
Lo scontro con chi ha conservato il futuro è il tema che salva dalla nausea di prevedibilità insieme alla capacità di raccontare la Cina con la giusta dose di crudeltà. La Cina è senz'altro un inferno, ma con una vitalità e una determinazione che è mille volte la nostra ai tempi della ricostruzione. L'Europa continua a ripropone il paternalismo colonialista che le ha sempre fruttato e mentre i nipotini smontano i cimeli di casa guarda lontano e prepara la torta di mele.

"Ce le hai un paio di quelle pasterelle?"
"No, era l'ultima"
"Peccato."