Pasionaria 7½ / 10 19/09/2006 09:52:47 » Rispondi L’invito a guardare il mondo con una purezza che ormai non ci appartiene più. Questo mi è parso il messaggio di Amelio, che con delicatezza ci lascia scoprire un universo sconosciuto ma familiare, la Cina deflagrata dal “progresso” di un capitalismo cieco e cinico, come sempre proiettato unicamente verso il facile profitto, indifferente di fronte alla vita.( cose già viste) Il monocolore squallido e triste che pervade i paesaggi urbani e rurali descritti nel film, trasmette una sensazione di grigiore esistenziale. In questa cornice l’incontro tra due differenti culture nelle persone del manutentore italiano Buonavolontà ( nome non casuale) e della giovane cinese, il loro tentativo di capirsi e il reciproco riverbero nella altrui angoscia, conferisce una nota di colore alla storia. Castellitto, di strepitosa bravura, s’immedesima con estrema naturalezza nel suo personaggio, un uomo di cui non sappiamo nulla, ma di cui intuiamo le delusioni e le sconfitte, un uomo innocente, idealista e coerente che intraprende un viaggio assurdo perché non ha più niente da perdere, un viaggio soprattutto interiore alla riscoperta di se stesso e di una parte d’umanità non ancora completamente inaridita né dalle regole coercitive di un comunismo alterato, né dall’insidia del capitalismo più becero.
Film italiano coraggioso e nuovo, finalmente!
gerardo 25/09/2006 23:11:30 » Rispondi Beh, Rita... film nuovo non direi... ;-)
Pasionaria 26/09/2006 09:42:20 » Rispondi Gerà, l'intento c'era. Poi d'accordo la storia si è involuta nel solito intimismo tutto italiano, poteva in effetti avere altri sviluppi, uffa vabbè non è proprio nuovo :( Però coraggioso, si.
gerardo 26/09/2006 17:12:09 » Rispondi La strada per la Cina è lastricata di buone intenzioni... ;-)
martina74 19/09/2006 18:08:12 » Rispondi Bel racconto, Rita.. l'ho letto dopo aver commentato e ho trovato ulteriori spunti di riflessione.