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LA STELLA CHE NON C'E' regia di Gianni Amelio

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andreapau     7 / 10  19/09/2006 12:30:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
nell'atipico film on the road di gianni amelio(atipico perchè spogliato degli impliciti e storici carichi giovanilistico-libertari),si coglie il tramonto di una civiltà,la nostra.intendendo per nostra,quella italiana.non ci sono giovani,ma soltanto un sergio castellito-relitto umano senza colpa,vecchio e obsoleto come l'inutile marchingegno( al quale si aggrappa a mo' di salvagente),ultimo baluardo di utilità al motore del mondo.siamo finiti,superati,inutili,irrimediabilmente soli e tristi,ma,nonostante tutto,ancora provinciali,egoisti,arroganti e presuntuosi.pensiamo ancora che si possa parlare di cio' che non si conosce,la cina ad esempio.siamo buoni,questo si,ma per quanto tempo ancora ci faremo scudo della bontà?per quanto tempo ancora,la bontà ci proteggerà dalla realtà?in un mondo che cammina veloce,un mondo di giovani cinesi che vanno diritti verso un bersaglio,senza guardarsi in faccia,senza rispetto per chi non ce la fa,quanto puo' resistere un relitto,il cui incedere irritantemente lento lo fa rimanere sempre piu' distante dal gruppo?ma i cattivi,non sono i cinesi,siamo noi ad essre troppo deboli e inermi,senza dignità,nemmeno politica.stiamo vendendo tutto cio' che siamo per poche lire,che arricchiscono i soliti pochi.e noi?mentre ci affanniamo a mantenere la nostra "civiltà occidentale",la nostra "religiosa cristianità",ci stiamo facendo portare via la nostra vera essenza,il lavoro e la produttività che ci ha reso liberi.le nostre conquiste sindacali(sacrosante,ma sempre piu' anti-mercato globale),sociali,politiche,economiche,il nostro modo di vivere,soccomberà non già per colpla dell'islam,ma per l'attacco al nostro tessuto sociale,operato con i nostri stessi sistemi, ingannevole perchè è completamente privo di mascherate ideologiche...quindi,non arriva la chiamata alle armi e alle crociate.e la chiacciasassi cinese,avanza inesorabile,come i cantieri,aperti 24ore su 24...e chi si ferma è fuori dal gioco,anche se è un buon italiano idealista,grande manutentore.nella spazzatura,assieme al suo magico ordigno.uguale ed inutile a tutti gli altri ordigni che costruiamo nella speranza che i cinesi continuino ad avere bisogno di noi.
ragno  19/09/2006 18:33:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
complimenti per la recensione!,penso che hai colto il significato di questo grandissimo film. chissà il futuro cosa ci porterà! io non vedo nulla di buono....anzi.
andreapau  20/09/2006 09:30:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
io ti ringrazio per aver elevato il mio umile commento,al rango di recensione.
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  20/09/2006 13:44:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Andre, gran bel commento, a me il film è piaciuto fino a un certo punto, ne abbiamo discusso un po' sul forum nei commenti alla recensione, se ti capita dacci un occhio.
andreapau  20/09/2006 15:53:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ciao grande lot,come stai?neanche io sono impazzito per il film,la mia ragazza si è addormentata e sua sorella pure.pero'mi ha fatto riflettere molto.ci si sente sul forum magari.ciao a presto
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  20/09/2006 16:12:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Andre, tutto abbastanza bene, un po' incasinato al lavoro, spero tutto ok anche da quelle parti.
A me non ha fatto addormentare ma non son riuscito a capire quanto fosse sincero il film; da una parte l'elogio della sacralità del lavoro è importante e originale, dall'altra la storia è a tratti melensa se non noiosa e la descrizione dell'impatto con la Cina e le sue dinamiche mi è parsa stereotipata e semplicistica a favore di un Castellitto idealizzato.
andreapau  20/09/2006 19:16:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
sinccero o meno,mi ha fatto pensare parecchio.voglio essere buono e pensare che amelio si sia creato un alterego in castellito/buonavolontà,cioè,un povero italiano presuntuoso che stereotipizza tutto cio' che non riesce a capire.è uno dei film piu' tristi che io abbia mai visto.l'avrei intitolato "l'uomo senza qualità che credeva invece di averne moltissime"
Gruppo STAFF, Moderatore Lot  20/09/2006 21:40:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Da Amelio a Musil il passo è lungo però, anche se in effetti la tua ipotesi dell'alter ego, ripensando anche ad altri film di Amelio, mi pare più che fondata.
Phelps  08/10/2006 20:45:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
come faccio ad andare a scrivere sul forum? mi incasino non si capisce niente.help
Ballpoint  22/09/2006 18:57:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il tuo commento è perfetto. Ma alcune volte dovremmo anche discutere gli aspetti...tecnici.
Naturalmente da un film di Amelio non ti devi aspettare effetti speciali e azione, ma un certo ritmo nella storia ed una maggiore vivacità dei dialoghi forse avrebbe reso il film più "gradevole" sotto l'aspetto puramente estetico.
Il mio 5 e mezzo è solo per l'aspetto tecnico e narrativo, anche per rendere comprensibile ai più l'essenza e l'anima del film.
andreapau  22/09/2006 19:36:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie ballpoint.hai ragione,dovremmo discutere anche di aspetti tecnici.ma io non sono adatto a quel tipo di confronto,perchè(giusto per capirci)adoro lo stile disadorno von tryer.è un mio limite,me ne rendo conto.è un po' una sorta di difesa da quei film tipo "sotto il vestito niente",nel senso che troppo spesso ho assistito a pellicole ben confezionate ma vuote dentro.è anche vero che ho assistito a capolavori in cui l'estetica era all'altezza dell'anima.ho un approccio letterario ai film,cioè,se mi intriga il mesaggio o la storia,volo con la mente e le immagini me le faccio io nella mia testa,in libertà.