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L'AMICO DI FAMIGLIA regia di Paolo Sorrentino

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pier91     7½ / 10  30/09/2011 01:39:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La sensazione è che Geremia de' Geremei sia un personaggio irrisolto, rimasto come ad una fase di incubazione. Ciò nonostante è un ritratto memorabile, sardonico e crudele, a metà fra il Fagin dickensiano e il Mazzarò verghiano (seppur lontano da quel suo esasperato stacanovismo).
Sarto e usuraio, Geremia si è cucito addosso un habitus di affabilità e filantropismo, quasi a voler modellare una copia fittizia dell'umanità che non possiede. Attraverso un' oratoria esibizionista, traboccante adagi e massime di vita, eclissa malamente la sua laida natura, tradita peraltro dalla volgarità d'aspetto.
Quando nella sua vita piomba l'amore le conseguenze sono devastanti, esattamente come lo furono per Titta Di Girolamo. Ma quello de "L'amico di famiglia" è un personaggio che non può, non deve, ottenere nessun tipo di redenzione. Eppure non si è del tutto immuni da un certo sentimento di pietà, sebbene non privo di compiacimento.
E' questo un Sorrentino che, pur conservando i tratti peculiari del suo (bellissimo) cinema, sembra evoluto ad una fase successiva, forse più ironica ma anche più disillusa.