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THE ROAD TO GUANTANAMO regia di Michael Winterbottom, Mat Whitecross

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  14/12/2006 10:24:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Winterbottom non è nuovo alla realizzazione di film che affrontano scottanti temi d’attualita’,lo aveva gia’ fatto in passato con “Benvenuti a Sarajevo” e con “Cose di questo mondo”, questa volta affiancato da Matt Whitecross realizza una pellicola accusatoria nei confronti degli U.s.a. ,dotata di un buon impatto emotivo.
La narrazione si sviluppa attraverso le testimonianze dei veri protagonisti ,mischiata con immagini di repertorio e con la ricostruzione dei fatti mediante scene ricreate appositamente, cercando di rimanere il piu’ fedeli possibile alla testimonianza degli ex-detenuti.
La prima parte è abbastanza noiosa,appare come una sorta di road movie che avvicinera’ sempre di piu’ alla carcerazione a Guantanamo gli ignari ragazzi,che finiscono nei guai soprattutto per un atteggiamento incosciente che li porta nelle zone colpite dalla guerra.
Nella seconda parte,quella della prigionia,il film colpisce per la crudezza delle immagini,Winterbottom mostra il trattamento riservato a coloro che vengono sospettati di terrorismo,il regista mette l’accento sul clima di pazzia che si era venuto a creare subito dopo l’attentato alle Twin Towers,dove ogni medio-orientale poteva essere scambiato per un criminale.
Lascia basiti la crudelta’ nei confronti di persone che potevano essere innocenti,l’incapacita’ e l’impreparazione degli inquirenti,basti pensare all’ufficiale americano che chiede ad uno dei ragazzi dove sia nascosto Bin Laden.
Una pellicola che fa ragionare e che induce a chiedersi in che sorta di democrazia viviamo attualmente se ognuno di noi pur non avendo fatto nulla di male puo’ essere incarcerato,umiliato e torturato senza neppure potersi difendere.