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PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO regia di Tom Tykwer

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  09/10/2006 15:00:08 » Rispondi
Dopo aver visto “Profumo”sono uscito dalla sala un po’ stranito,convinto di aver assistito ad un film particolare,fuori dai soliti canoni,un film che non ho compreso bene se mi sia piaciuto o meno.
Sicuramente le molte critiche mosse alla pellicola,in primis il paragone con l’omonimo libro di Suskind da cui è tratto,a mio avviso sono piuttosto sciocche…trasportare sullo schermo un romanzo di quel genere, basato soprattutto sulla forza delle parole che descrivono in maniera approfondita gli odori,argomento che sta alla base della storia, era davvero un compito arduo,tant’è che anche un fuoriclasse della macchina da presa come Kubrick paleso’,a suo tempo,qualche incertezza su come si potesse realizzare un film del genere…a distanza di anni la grande sfida è stata raccolta dal regista tedesco Tom Tykwer,un discreto mestierante con ben poca esperienza e soprattutto pochi successi alle spalle.
Il lavoro finale non è disprezzabile,tenendo conto del coefficiente di difficolta’ che stava alla base della trasposizione.
Le critiche a mio avviso vanno mosse in altre direzioni,ad esempio sull’invadente voce fuori campo che ci segue per tutta la durata del film,per l’eccessivo utilizzo delle musiche,per la durata della pellicola davvero molto,troppo lunga,che finisce con l’annoiare in piu’ punti.
Il messaggio di fondo è pero’ ben rappresentato,grazie anche all’ottima interpretazione dello semisconosciuto Ben Wishaw,che riesce a dar vita in maniera perfetta all’alienazione e alle ossessioni che dilaniano il protagonista,essere umano che dotato di un olfatto portentoso lo fa quasi assurgere alla stregua di un D.io,soprattutto nel finale,qui davvero rappresentato in maniera poco convincente ,in una scena che avrebbe richiesto una capacita’ visonaria di gran lunga maggiore.
I personaggi di contorno non hanno grande spessore,Rickman non incide,mentre Rachel Hurd Wood incanta per bellezza ma non per presenza scenica,l’unico a salvarsi è Hoffman che grazie al mestiere riesce a definire in maniera convincente il proprio ruolo.
In definitiva “Profumo” è un film per certi versi affascinante ma sprigiona allo stesso tempo una certa sensazione d’incompiutezza.