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WORLD TRADE CENTER regia di Oliver Stone

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Invia una mail all'autore del commento balzac20     4 / 10  23/10/2006 11:23:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'etnia politicamente corretta dei protagonisti, le frasi (se muoio devi dire a mia moglie che l'amo), la mano sulla pancia della futura mamma, la forza della moglie che apprende con coraggio le notizie sulla sorte del marito.
Tutto il ritratto generale che viene offerto.
Arrivando fino all'estremo punto in cui l'integralista religioso pur riconosciuto nella sua essenza ambigua ("invasato fanatico") svolge comunque un ruolo positivo, fondamentale, CARDINE.
In fondo, e non così in fondo, lui permette grazie alla sua folgorazione divina di salvare i due protagonisti.
Siamo a un livello elementare che lascia sgomenti: il guerriero (ex-marine) di fede.
Sembrerebbe la massima sintesi della politica americana attuale.

Lo spazio del dubbio è lasciato ai deboli.

("non si sarebbero potuti guardare allo specchio se non fossero venuti")
_____

Un film parziale che esponga i fatti da una sola prospettiva non è necessariamente un film brutto.
Cinematograficamente questa è una scelta non un difetto.
In questo caso però sono due i problemi a monte :1)la tendenza generale a produrre questo genere di film. 2)la qualità del film in sè.

Siamo sinceri: un simile prodotto, se non fosse stato confezionato da Stone, non avrebbe meritato nemmeno lo scrupolo di una critica decente.

E' assente il dopo, il prima e il perchè.
Abbiamo un durante e questo ci dovrebbe bastare.
(escluse le ultime scene due anni dopo)
Solo che non funziona: tempi morti eccessivi, dialoghi imbarazzanti, attori nella norma.
Non bastano immagini di repertorio che farebbero comunque venire la pelle d'oca.

Il film andrebbe cestinato senza remore.