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WORLD TRADE CENTER regia di Oliver Stone

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piernelweb     6½ / 10  26/02/2007 12:55:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I primi venti minuti di World Trade Center sono di uno splendore cinematografico tale da giustificare, in ogni caso, la visione di questo controverso racconto dell'11 Settembre. L'alba a New York, il giorno dei tragici avvenimenti, è visivamente impeccabile: i colori del mattino fra i grattaceli di Manhattan, mentre la città ignara si sveglia, non sono mai stati così ben rappresentati al cinema. Chiusa questa doverosa parentesi che rende merito alle capacità tecniche di Stone, il film ovviamente entra nel vivo quando il crollo delle twin towers sepellisce circa 2700 persone e con loro il sogno americano. Stone decide di raccontarci la tragedia attraverso la storia (vera) di due soccoritori che sopravvivono ma restano intrappolati tra le macerie. Il film diviene un'inno di speranza, un'agonia per la salvezza che alterna il dramma dei due protagonisti a quello di coloro che sono in attesa. Scelta questa strada narrativa il film di Stone, che non lesina momenti di sincera commozione, rimane imprigionato anch'esso sotto il peso di quelle stesse macerie finendo con l'essere troppo esplicito nel voler mostrare ciò che è palese. I dialoghi, le lacrime seppur credibili sconfinano troppo spesso nella retorica e nella banalizzazione del dolore che è già di per sè troppo intenso per essere raccontato tal quale. La realtà in tal senso travolge ogni finzione. Suggellando l'eroismo quotidiano e i tipici valori nazionali (patria, famiglia e religione), WTC diviene il film più "americano" degli ultimi anni. Una pellicola che per la prima volta nella filmografia del regista di Platoon è inaspettatamente "politically correct" e della quale l'immagine che rimarrà più a lungo impressa nella testa degli spettatori è l'impressionante veduta aerea della devastazione di ground zero. Davvero insostenibile nella sua tragica perfezione.