caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

WORLD TRADE CENTER regia di Oliver Stone

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6½ / 10  02/03/2007 11:02:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è facile commentare un film di questo genere,un film che narra di una tragedia successa pochi anni fa che ha sconvolto il mondo intero,una tragedia che volenti o nolenti abbiamo vissuto sulla nostra pelle e non abbiamo appreso dai libri di scuola,una tragedia vissuta in diretta, minuto dopo minuto in un drammatico crescendo di immagini alle quali non si riusciva a credere.
Eppure tutto cio’ è avvenuto,raccontarlo oggi è difficile senza scadere nella retorica o nel banale,Stone ci ha provato,forse non era il filmaker piu’ adatto a raccontare una storia simile o forse non era il momento giusto visto che il forte coinvolgimento emotivo da parte del regista appare evidente.
Stone non gira un film perfetto,purtroppo cade spesso nella retorica piu’ scontata o nel manierismo piu’ becero,eppure non ho trovato il suo lavoro artificioso,pomposo,patetico anzi direi che l’ho trovato coraggioso,un atto d’amore verso quelle persone che hanno perso la vita quel maledetto 11 Settembre,un atto d’amore verso una citta’ che ha subito una terribile ferita che a distanza di quasi sei anni non si è ancora rimarginata.
La scelta di Stone non è malvagia,cioe’ quella di descrivere la paura ,la rabbia,lo smarrimento che hanno attanagliato milioni di persone attraverso gli occhi di due agenti e dei rispettivi nuclei famigliari.Il regista preferisce lasciare gli aspetti politici in secondo piano e si concentra sui due protagonisti cercando di rappresentare al meglio i micromondi che li circondano,purtroppo non sempre tutto scorre,Stone si fa prendere la mano e celebra senza ritegno l’importanza degli affetti,della religione,della patria in maniera troppo scontata e piuttosto irritante,si affida inoltre a personaggi eccessivamente sopra le righe(l’ex marine invasato) o a visioni divine davvero kitsch.
Personalmente pero’ non me la sento di stroncare questo film,lo ritengo comunque un atto coraggioso,un omaggio a coloro che non ce l’hanno fatta,un monito a non dimenticare che l’odio porta odio,un richiamo ala fratellanza tra popoli(eloquente a tal proposito è l’abbraccio in ospedale tra Maria Bello e la donna di colore)…forse qualcuno dira’ che il messaggio è rappresentato in maniera banale e superficiale,forse è vero ma allo stesso tempo è sincero ed onesto.