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BABEL regia di Alejandro Gonzalez Inarritu

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Invia una mail all'autore del commento mkmonti     8½ / 10  07/12/2009 15:45:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La terza fatica della coppia Inarritu-Arriaga ( che si separerà per mai precisati motivi subito dopo) è una pellicola sulla condizione dell'uomo moderno di impatto dirompente. L'uomo è continuamente sulla graticola, come sull'orlo del precipizio un qualunque evento può farlo precipitare nel vuoto. Come in "Amores Perros" e "21 grammi", Babel è sviluppato secondo una ansiogena trama ad incastro che ricollega tutti i personaggi attraverso elementi anche secondari come ad esempio il fucile quale filo comune che corre dal Giapppone fino alla Tunisia; quattro storie e altrettanti personaggi che pur essendo emotivamente legati non si conoscono e sono fisicamente separati. Al centro i rapporti padre-figlio, madre-figlio, moglie-marito e le barriere che si devono superare per imparare ad amare o per lasciarsi andare all'amore.
Un cast multietnico riecheggia inoltre il tema dell'immigrazione e conferma come la condizione dell'uomo sia universale e prescinda da supposte razze in quanto ne esiste soltanto una ed è quella umana. Sullo sfondo una fotografia perfetta e una colonna sonora giustamente premiata con l'oscar fanno di Babel probabilmente il miglior film del regista messicano.