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FLAGS OF OUR FATHERS regia di Clint Eastwood

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Spotify     7½ / 10  28/11/2014 00:23:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gran film di Eastwood sulla battaglia di Iwo Jima. Bello, appassionante e avvincente dall'inizio alla fine e pieno di messaggi di fondo. E' la storia di tre dei sei soldati che hanno piantato la bandiera statunitense sull'isola, e una volta tornati in patria sono usati come burattini dai propagandisti interessati solamente ai loro interessi e fregandosi degli altri 3 combattenti morti. Ci viene fatto capire di come gli eroi per noi sono solo coloro che sono riusciti a tornare indenni, e non ci rendiamo conto che quelli veri, sono quelli che la patria hanno dato la vita. Però l'uomo è troppo ingenuo e superficiale per capire certe cose, e infatti penso che Eastwood con questa pellicola, si sia voluto concentrare su questo punto, e cioè sulla superficialità umana, specialmente riguardo a certe cose, almeno io l'ho vista così. E aggiungo anche l'uso assurdo di questi poveri ragazzi che per soddisfare gli egoisti e gli speculatori della società devono sottoporsi a figure imbarazzanti, rivivendo quegli attimi terribili. Le scene di guerra sono eccezionali, e c'è una perfetta alternanza tra queste ultime e quelle su ciò che è successo dopo. Ottima l'idea del regista di usare il flashback. Ho trovato una straordinaria fotografia, caratterizzante e perfetta per un film del genere, ti fa proprio respirare l'aria di guerra. Bellissime le ambientazioni, molto curate. La sceneggiatura è ferrea, solida e di qualità, infatti è ottimo lo sviluppo di molte scene. Musiche caratterizzanti e portanti. La regia è solida e usata in modo sapiente, è veloce e le sequenze di battaglia sono avvincenti. Il ritmo è sempre alto, non ci si annoia mai e ci si "diverte". Le poche cose che non apprezzato sono l'inutile violenza che il regista ha messo, troppa per un film che poteva tranquillamente farne a meno, si vedono delle scene troppo forti, alcuni spettatori potrebbero rimanere disturbati. Poi qualche dialogo è un po' sciocco (unico errorino di sceneggiatura) e c'è da ammettere che Eastwood, per le scene del conflitto, ha preso leggermente spunto da Salvate il Soldato Ryan di Spielberg, specialmente nella scena dello sbarco che risulta molto simile al successo del 1998, per come avviene, per le scene molto crude e per la durata. Il cast non è composto esattamente da gente conosciutissima, però se la cava più che bene, e tutti impersonano molto bene la sofferenza di un reduce da un esperienza del genere.

Grande film, pieno di messaggi morali e di valori. Consigliatissimo. E ora appena possibile vedrò anche il sequel Lettere da Iwo Jima.