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FLAGS OF OUR FATHERS regia di Clint Eastwood

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BlueBlaster     7 / 10  30/01/2015 01:54:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un valido film ma lo credevo decisamente migliore anche perché è una pellicola bellica solo per metà in quanto buona parte è un "tirare le somme" da parte dei protagonista ma sopratutto il racconto dell'ipocrita propaganda messa in piedi (grazie alla famosa foto che da il titolo) dagli Stati Uniti per finanziare il continuo di una guerra che pareva infinita e che hanno vinto a carissimo prezzo!
Interessantissimo venire a conoscenza di quella lunga e sanguinosa battaglia, sono stato spinto a documentarmi ulteriormente sulla Guerra nel Pacifico...decine e decine di migliaia di morti su entrambi i fronti e pochi mesi dopo si svolse pure la Battaglia di Okinawa che fu ancora più dispendiosa in termini di vite umane.
Mi chiedevo per quale motivo gli U.S.A. volessero a tutti i costi conquistare quella piccola isola sterile e perché lo avessero fatto con uomini sul campo e non bombardando...vedendo il film e leggendo in giro ho capito che quello era un avamposto strategico per successivi attacchi alle città giapponesi( avendo pure aeroporti), i bombardamenti mirati per non distruggere le strutture sono valsi a poco visto come si nascondevano i giapponesi.
Sapevo che gli scontri nel Pacifico furono di una ferocia inaudita e probabilmente peggiori, per quanto possibile, a molte situazioni sul fronte europeo; molto più subdoli ed furbi i giapponesi...persino dediti al cannibalismo, bestiali nei trattamenti inflitti al nemico, con un patriottismo che li rendeva inarrendevoli e dediti a gesti kamikaze.
In questo film vi sono molte scene per stomaci forti con sbudellamenti, membra umane sparse a terra e moltissimi morti.

La regia di Eastwood è anche questa volta magistrale così come la fotografia, panorami straordinari anche quando si immortalano luoghi infernali.
Alla produzione c'è pure Spielberg e questo spiega la forte somiglianza con "Salvate il soldato Ryan" nello sbarco iniziale ed infatti questa battaglia è proprio una specie di Sbarco in Normandia.
Bellissime le musiche ad opera dello stesso Eastwood (specie nel finale e nei titoli di coda toccanti), buona la prova del cast ma non eccezionale.
Roboanti le scene di azione (con sonoro eccellente) che vantano un montaggio frenetico ed ineccepibile, sequenze ad alto tasso di tensione, grande cura nei dettagli e con un make up di alto livello.
Immagino anche il dispendio per mettere in piedi una situazione così realistica con centinaia di comparse ed attori oltre che mezzi anfibi e navali ad oltranza.

Il problema sorge nel conciliare queste ottime sequenze belliche alla trama storica e drammatica che vede i nostri di ritorno negli Stati Uniti. La narrazione diviene macchinosa e a tratti confusa nonostante sia apprezzabile l'idea di questo montaggio con andirivieni cronologici. Inoltre ho riscontrato lo stesso problema di "American Sniper" dove allo stesso modo le parti di film ambientate in patria scoprono il fianco rispetto alle scene di guerra, si cade un pò troppo nella retorica e ci si perde in momenti leggermente noiosi.
Comunque vale la pena anche scoprire questo lato della storia che tratta la macchina di propaganda e sopratutto i sentimenti personali dei reduci con pure accenni a quella che sarà chiamata in futuro Sindrome del Golfo.

Se dovessi guardare la storia e la messa in scena sarebbe un film eccellente ma manca di fluidità e sopratutto, essendo tratto da un libro, ci sono tantissimi personaggi che si faticano a ricordare e che mettono confusione ad una prima visione.
Bellissimo e profondo l'ultimo quarto d'ora!