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THE DEPARTED - IL BENE E IL MALE regia di Martin Scorsese

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     7½ / 10  23/11/2006 14:52:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo l’incomprensibile ed ingestibile Syriana di Stephen Gaghan Damon ritorna sullo schermo in un ruolo se vogliamo neanche troppo diverso, e qui ritroviamo anche uno Scorsese reduce di “The Aviator” che utilizza per la seconda volta Leonardo di Caprio. Come per il film del 2004 siamo di fronte ad un buonissimo prodotto, ma secondo me non eccellente come tutti dicono.

Dopotutto l’ambiente della mafia e della malavita organizzata è un tema che è stato analizzato in lungo e in largo dal cinema e di film di spionaggio ce ne sono a bizzeffe. Scorsese riesce comunque a non aggrovigliarsi in cose già dette e ridette ed oltre a sfornare un bel thriller crea personaggi straordinari (uno su tutti quello dell’immenso Jack Nicholson che non ha perso la sua verve e la sua carica di terrore che ha negli occhi dopo Shining). E per una volta il sottotitolo della versione italiana (Il bene e il male) è puntuale ed azzeccato: la sottile linea che divide il bene e male è labile e si vengono a creare situazioni di confusione assoluta in cui non si capisce chi stia da una parte e chi dall’altra, talmente labile che i disordini interni fra polizia di Stato, polizia di Boston ed FBI sono al centro di tutto e viene evidenziato quanto di più marcio ci possa essere anche all’interno di queste istituzioni: chi vuole preservare ancora l’ordine e crede nel proprio lavoro è ormai vecchio e grasso (Martin Sheen ed un Alec Baldwin inciccionito alla grande), il governo impone che i poliziotti siano senza macchie per poterli additare come esempio da imitare alle pompose e vuote cerimonie, ed approfittano di qualsiasi sgarro fatto in passato per non accettare poliziotti come Di Caprio. E anche la divisione buono / cattivo viene sovvertita, perché nell’ambiente dello spionaggio nulla è quel che sembra, è un gioco di doppi giochi e di trappole per incastrare l’altro, in cui quello che noi vediamo e capiamo può essere sia sintomo di debolezza e negligenza ma anche di furbizia nel farci credere ciò che non è veramente, un labirinto di apparenze, una meccanismo nel quale il concetto di bene e male cade poiché il singolo si rivela essere quasi sempre in realtà contro tutti e agisce per i propri interessi personali. L’egoismo e la cupidigia delle persone superano quel che noi abbiamo sempre immaginato. Favorito proprio da queste caratteristiche reali, la trama però risulta a tratti ostica, difficilmente comprensibile, apparentemente piena di contraddizioni, talmente intricata che se non si vuole mandare in palla il cervello si deve evitare di cercare di capire tutti i passaggi, e questa è una peculiarità che generalmente mal sopporto. Tutto si sfoga in un finale tarantiniano portato all’eccesso in cui non si capisce davvero nulla. Insomma si esce un po’ con l’amaro in bocca.

Dunque bel film, ma non il migliore dell’anno. DiCaprio ci regala un’interpretazione eccezionale, Damon qua si dimostra un po’ sotto le righe, secondario rispetto alla grandezza dei mitici “Jack Dawson” e “Jack Torrance”.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  23/11/2006 20:37:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sì pero' Syriana è un film coraggioso per molti versi: ha la forza di affrontare una verità scomoda che tutti sanno e vogliono ignorare
Pasionaria  23/11/2006 20:40:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi hai tolto le parole di bocca, Kow.
Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  23/11/2006 21:34:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
D'accordissimo.
Però non dimentichiamoci che si tratta comunque di cinema.
Per soffermarsi unicamente sul significato che ha allora il buon Gaghan scriveva un articolo di giornale o girava un documentario.
Syriana va così veloce che si capisce poco e niente, i concetti che esprime sono complicati di per sé e lo spettatore deve avere il tempo materiale di ragionarci su... qua invece, decisamente troppa carne al fuoco.