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LA MORTE CAMMINA CON I TACCHI ALTI regia di Luciano Ercoli

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JOKER1926     5 / 10  05/06/2020 01:28:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luciano Ercoli, nella sua epoca, ha sempre rispecchiato determinati protocolli artistici, fra il thriller e altre produzioni comunque in auge nel cuore degli anni settanta.

"La morte cammina con i tacchi alti" è un film figlio di uno specifico modus operandi, il titolo offre un fedele dato di garanzia.
Lo spettatore è davanti ad uno dei tantissimi film a sfondo thriller dell'epoca, anche se questo del 1972 ha qualcosina di diverso (la cosa, però, non è sinonimo di successo).
Si nota, indubbiamente, una qualità della fotografia fuori dal comune, la forma del film non è banale, inseriamo in questo spaccato di positività anche le varie prove attoriali.

Il contenuto della produzione di Ercoli, invece, lascia per strada tante cose.

Anzitutto c'è una curiosa miscellanea di generi: si parte con una sfumatura erotica, si finisce nel puro thriller. Il plot iniziale del film sembrava essere incentrato su tematiche da film gialli, ma nel complesso, ci sentiamo di etichettare "La morte cammina con i tacchi alti" come un vero e proprio thriller.
Parliamoci chiaro, la grande delusione di questo film risiede nella storia. La sceneggiatura è di volontà ma troppo pasticciona, l'introduzione in scena di un numero smodato di personaggi (bizzarri) depotenzia il tutto.
La storia, come detto, non decolla mai e cerca di recuperare nel finale, la prerogativa registica sembra essere quella del colpo di scena a tutti i costi.
Vien fuori una corbelleria atroce ove le forzature stroncano ogni (presunta) credibilità di un film improbabilissimo.

"La morte cammina con i tacchi alti" è dignitoso nella forma e improponibile nel suo racconto, procedendo con una media matematica, siamo persino lontano da una netta sufficienza.

JOKER1926