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INLAND EMPIRE regia di David Lynch

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Ciumi     9 / 10  21/07/2010 10:58:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non credo sia opportuno cercare a tutti i costi di spiegare, spiegare la trance, la suggestione, il libero impero sensoriale e psichico - proprio e dello spettatore - che Lynch ha saputo ricreare..
Poiché non tanto ha importanza la storia in sé - che tuttavia è intravedibile, ed è centrale - quanto più il percorso intrapreso per rintracciarla, attraverso le maglie oniriche, seguendo a ritroso ciò che ancora è rimasto impresso, quale insieme di sensazioni vive, violente.

Di visibile ci sono i vari corridoi, come le ‘strade perdute’, trascorsi per lo più in soggettiva, a unire le diverse stanze.
Di visibile c’è qualcuno che guarda, guarda attraverso il buco lasciato da una sigaretta sopra una seta, o davanti a uno schermo, in lacrime.
E lo sdoppiamento e la moltiplicazione delle personalità, la frantumazione dello spazio e del tempo.
Poi, c’è tanto buio in ‘Inland Empire’, spesso più insistente dove più ci si approssima ai fatti accaduti; ma a tratti anche grandi abbagli, là dove le luci, le lampade, sembrano fungere da porte che conducono da una a un’altra delle dimensioni evocate.

Non meno in evidenza è tra queste la dimensione cinematografica - il set - o quella televisiva - la camera ‘banale’ dei conigli, esseri disumanizzati come i personaggi di una soap opera. Anzi le prime sequenze del film ci parlano soprattutto di queste dimensioni superficiali; e da qui, il processo, diviene inverso. Non è il fatto reale a generare la messinscena ma, al contrario, è dalla finzione che si materializza via via la situazione reale, arcana anch’essa, che non verrà mai totalmente svelata. La diversione nell’onirico non giunge in maniera brusca come ad esempio avveniva in ‘Strade perdute’. Gli ambienti s’incupiscono man mano, o il volto della protagonista si strucca e s’imbruttisce gradualmente, ricoprendosi di ematomi, di sofferenza.
C’è una scena in cui, trafitta da un cacciavite, la donna percorre agonica la Hollywood Walk of Fame (o una sua riproduzione), per poi stendersi vicino a un gruppo di senzatetto. In quella sequenza cinema e verità, simbologia e realismo, rimangono incastrati violentemente.

Quando si parla di film nel film, è difficile non pensare subito al caotico universo dell’ ‘8 e 1/2’ felliniano. Là appariva, a un certo punto, una sorta di formula psicoanalitica: ‘Asa nisi masa’, una rievocazione infantile e fantastica. Anche nel film di Lynch c’è qualcosa di simile: ‘Axxon N’, compongono queste lettere come un codice misterioso. Ma con esse, a essere rievocata, è al contrario una realtà adulta, brutalmente concreta, probabilmente estranea, certamente terribile. In entrambe le opere la magia (o illusione) del palcoscenico interviene; però l’alter-ego in ‘Inland Empire’ non è quello dell’autore. Lynch non parla di sé, o meglio non direttamente, ma solo attraverso la storia di qualcun altro, mai in prima persona.

Tuttavia credo sia nuovamente, e più ancora che altrove, ‘Meshes of the afternoon’ di Maya Deren la prima fonte ispiratrice del film: la ripetitività o l’intercambiabilità, secondo il metodo surrealista, di alcuni oggetti o elementi (dei quali predominante è l’arma contundente) si trova spesso anche nel film di Lynch; come pure molto simile è la destrutturazione narrativa. Anche nel corto delle Deren una donna s’affacciava come prima spettatrice e protagonista sulla scena, seppure là, il soggetto ‘moltiplicato’ era uno solo, quello della stessa attrice e regista. Differentemente dalla Deren, la simbologia di Lynch resta legata alla cultura occidentale.

Anch’egli opera una sorta d’ipnosi filmica: e lo fa attraverso lo strumento sonoro, attraverso l’immagine sempre percorsa come da un lieve moto subacqueo, attraverso l’inquadrature ravvicinate a distorcere i volti - sino alla drastica deformazione nel finale della faccia dell’uomo crudele. Soprattutto, Lynch sa attribuire uno straordinario potere suggestivo agli ambienti, che si vela di un certo vampirismo che passa, quasi sotterraneo, da quello contemporaneo dei loschi corridoi e delle camere d’albergo, a quello classico di una via cittadina della Polonia d’inizio secolo, deserta e innevata. Lo stesso uso della lingua polacca, sembra rivolto alla creazione di un effetto straniante.

La storia - solo verso la fine arriveremo a comprenderlo - ci parlava di prostituzione, di sfruttamento, di soprusi, di violenza, di tradimento, d’aborto, d’omicidio; e di vite di donne rubate, rubate da maschi-vampiri. Dietro la trasfigurazione artistica c’è, come già c’era nell’opere precedenti o nel corto della Deren, un trauma femminile, probabilmente rimosso, seppure radicato nell’inconscio.

Ma chi è dunque la ragazza che guarda con tanta apprensione e tale coinvolgimento le immagini dello schermo?
E’ forse colei alla cui vicenda il film si sarebbe ispirato; è forse soltanto la spettatrice che più s’immedesimava e, nella logica del ribaltamento Lynchiano, l’attrice principale, il personaggio autentico che ha immaginato ed espanso questo impero visionario.

Tutti abbiamo seguito affascinati il susseguirsi d’immagini straordinarie, indubbiamente belle, a tratti molto forti: ma nessuno di noi ha versato una lacrima.
A lei, invece, che è la sola che ha pianto durante tutte le quasi tre ore di durata; a lei che separata ha agognato tanto per un lieto fine; a lei, che è poi la vera e unica protagonista; Lynch dedica l’intero film; e le regala nel finale un’insperata salvezza (il mago-regista lo può); e una famiglia e una vita futura; esimendola da tutte le angosce viste e che dovevano essere vissute; e risparmiandola in tal modo anche da quello spettacolo sofferente, dalla visione in lacrime di ‘Inland Empire’.
rinuzeronte  14/11/2011 15:42:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi piacerebbe sapere cosa pensi di velluto blu!
Ciumi  16/11/2011 18:50:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Velluto blu non lo ricordo molto, sinceramente. Mi è piaciuto, ma gli preferisco Mulholland Drive.
rinuzeronte  18/11/2011 17:21:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, grazie, ma se lo riguardassi secondo me troveresti dei buoni spunti per un bel commento dei tuoi come li sai fare tu ;)
Ciumi  19/11/2011 11:19:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Figurati. Anzi, grazie del complimento.
bulldog  21/07/2010 11:19:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh l'ho rivisto l'altra sera in tv.

Da 4 di valutazione, son passato a 3.
Ciofecone Empire.
elio91  21/07/2010 11:45:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E pensa che se lo rivedi altre due volte passa a 1,quindi non vederlo più!
bulldog  21/07/2010 12:02:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' che non avevo voglia di alzarmi dal divano Elio.
Vi voglio spiegare anche il perchè, chiaramente è soggettivo, in maniera molto diretta, anche perché come dice spesso lo stesso Lynch, non bisogna avere un approccio con i classici canoni della critica cinematografica verso i suoi lavori perché non si possono spiegare e capire ( e nonostante ciò i bacucchi cinefili mantengono un approccio di questo tipo nei suoi confronti mah).

Questo IE è il classico esempio di cinema che non porta a niente.
Non vi è alcun istinto, alcuna emozione, nessun ritmo.
Ma solo incomunicabilità compiaciuta che soltanto perché sa di esserlo già è inutile in partenza, manierista, un film che è VOLUTAMENTE intellettualmente esasperato e si percepisce benissimo.
Lentissimo e noioso, stentato sotto tutti gli aspetti,
non trasmette assolutamente nulla essendo soltanto un insieme raffazzonato di visioni random, sterili.
Per non parlare del digitale, grigio e inumano.
Lontano anni luce dalla genuinità e sincerità di opere come Eraserhead o Blue Velvet.
Questo è quanto.


elio91  21/07/2010 13:12:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti capisco benissimo,pur non essendo d'accordo su nulla.
Il fatto è che da fan di Lynch mi viene da chiedermi a volte: e se un domani Lynch ,senza idee, farà un film vuoto e davvero senza senso,senz'anima,c'è il rischio che noi spettatori lo prenderemmo per l'ennesimo capolavoro?
Perché ritengo IE il vero punto di non ritorno di Lynch,se farà qualche altro lavoro al cinema c'è proprio questo rischio se segue ancora questa strada. Per adesso il problema non si è ancora concretizzato a mio parere,vuoi perché c'è stata un evoluzione necessaria dai primi lavori a questo,vuoi perché Inland Empire è effettivamente diverso da tutto ciò che Lynch ha fatto in precedenza (parlo della struttura del film,non della destrutturazione della trama).
Ma adesso?
bulldog  21/07/2010 13:20:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Speriamo se ne stia al suo posto a far meditazione trascendentale.
Un tonfo clamoroso ci sta nella filmografia, due no.

Ciumi  21/07/2010 18:07:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo Giò che nel rivedere tre volte un film che trovi lentissimo e noioso e che non ti trasmette nulla, sei un bel bacucco anche tu.

Ho capito ciò che vuoi dire, ma ovviamente non sono affatto d’accordo. Al limite posso concordare su un certo manierismo, seppure credo che Lynch sia uno dei pochi che se lo possano permettere.

Ma ‘8 e 1/2’ ti è piaciuto?
bulldog  21/07/2010 18:18:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ho visto la prima volta in anteprima e mi aveva lasciato indifferente, non l'avevo disprezzato insomma.
Poi, visto l'entusiasmo creatasi attorno decisi di rivederlo e mi fece largamente cag.are.
La terza volta non avevo voglia di alzarmi dal divano, prendere il telecomando e cambiare canale :-)


8 e mezzo l'ho visto quando avevo 13 anni, e oggi non saprei che dire, se avrò l'ispirazione un giorno me lo guarderò.
Ciumi  21/07/2010 18:30:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Credo che più o meno valga il discorso della ‘fuffa’ che hai fatto per IE. Se però ti venisse l’ispirazione, riguardalo una volta sola.
Ahaha, per quasi tre ore non hai trovato la forza di alzarti per cambiare canale? Allora mi sa che sei ancora più pigro di me...

bulldog  21/07/2010 18:36:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A sprazzi mi son abbioccato però, ah si ci son giornate che nn ho propriovoglia di far un cazz.o.

Cmq Maurì', de gustibus ma, anche se con le dovute differenze, Synecdoche New York rispetto a questo è nettamente un film di un altro livello.
Non capisco davvero, tutta questa esaltazione su IE, ma lasciamo perdere che possa piacere o non piacere, ma dov'è innovativo?
Ha rivoluzionato il cinema?Ma chi?Quando?Perchè?
Oltre all'utilizzo del digitale non ci vedo nulla di 'fresco', piuttosto un riciclo sciocco dei suoi capolavori veri, a partire da Mulholland Drive.


Ciumi  21/07/2010 21:07:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Gio’, io non ho mai detto che sia innovativo, anche perché si pone, secondo me, quasi come un riassunto astratto ed estremo (non un riciclo) del cinema di Lynch.

Invece il discorso del compiacimento e del ‘volutamente intellettualmente esasperato’ che hai fatto per IE, io lo farei proprio per Synecdoche (altro film nel film, me neppure questo mi pare sia tanto innovativo).

Quanto a lentezza e a noiosità poi non ci sono càzzi, Synecdoche è moolto più spaccamaroni di IE, dove la tensione rimane invece sempre alta.
bulldog  21/07/2010 22:37:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sisi ma non mi riferivo al tuo commento, neppure l'ho letto :-)
Se leggi in giro, pare IE sia una pagina nuova del cinema mondiale, ehhh.

E non mi toccare SNY, Kaufmann e Antonin Artaud, anche perchè parrlarne nel commento di sto strazio di film non è appropriato.
strange_river  28/07/2010 17:44:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


"Si tratta di uno dei pochissimi film (riusciti) che si affidano ad un codice di comunicazione COMPLETAMENTE emotivo e non razionale"

per me è questo.
(ma mi sa che son arrivata tardi)

Bel commento MAURIZIO, come sempre ricco di spunti di riflessione.
Ciumi  29/07/2010 18:07:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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amterme63  22/07/2010 22:45:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono completamente d'accordo con tutto quello che hai scritto.
Io ho visto questo film come uno dei più alti e perfetti esempi di trasposizione della poesia in pellicola.
Molto spesso la poesia (soprattutto quella moderna) non segue vie logiche o razionali ma si affida interamente a mezzi di percezione "altri" come l'emozione e la fantasia. Parole apparentemente messe alla rinfusa e senza significato possono trasmettere emozioni profonde e intense. E così è per questo film. Io mi sono lasciato andare durante la visione e ne sono uscito sconvolto e molto colpito dentro. Fu un'esperienza, nel buio della sala cinematografica, che non dimenticherò facilmente.
Se penso a questo film mi viene in mente l'Urlo di Munch (tra l'altro citato verso la fine).
Si tratta di uno dei pochissimi film (riusciti) che si affidano ad un codice di comunicazione COMPLETAMENTE emotivo e non razionale, e quindi assai più radicale di Otto e mezzo.
Tu, Maurizio hai espresso benissimo in maniera "razionale" la splendida e atroce sensibilità che emana fortissima dalle immagini.
Bravo!
Ciumi  23/07/2010 17:22:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie anche a te Luca. Leggendo il tuo commento si sente come IE ti avesse impressionato e preso allo stomaco.
Mentre per il discorso sulla poesia è vero: questo film ha molto della poesia Rimbaudiana (giusto per citare un grande precursore), e poi novecentesca.
Comunque anche ‘8 e ½’ credo sia emotivo e irrazionale quanto ‘Inland Empire’, seppure le sensazioni che suscitano i due film sono diverse: se il primo è nostalgico, sinuoso, quasi sospeso; il secondo è decisamente più conturbato, più obliquo, più forte. Del resto, molto diversi sono innanzitutto gli universi che raccontano.

Ah, un’ultima cosa, ma chi è che ha parlato della musica di Bach a proposito di questo film? A me pare siano due cose totalmente agli antipodi (mi riferisco ancora al tuo commento) … Il confronto con Shining e Kubrick invece ci sta tutto.

amterme63  23/07/2010 19:35:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Leggi il commento di Harpo. Lui ha citato Bach e può anche starci. In questo tipo di film molte interpretazioni sono possibili. Sono i film della libertà di sensazione, che stimolano gli animi più che la razionalità, e quindi nessuna sensazione in sé è errata o non "plausibile". Sono sensazioni soggettive ma non si può dire che siano "sbagliate".
Grazie della risposta Maurizio e a risentirci.
Ciumi  23/07/2010 21:21:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A beh, se messa così allora vanno benissimo anche Bach e le sue fughe..
Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  02/09/2010 23:57:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che dire? Bravo, bravo e ancora bravo... ottimo commento davvero!
Ciumi  03/09/2010 19:13:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh che dire.. Grazie mille!
jack_torrence  16/09/2010 16:18:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un complimento grande a Maurizio ci sta tutto.

Bravo!

Quanto alla divertente querelle con bulldog, effettivamente vedere 3 volte IE (che dura 3 ore) e detestarlo è singolare...
Ma aspettiamo a dire quanto sia stato o no innovativo.
Credo che a poco più di 3 anni di distanza sia davvero presto per rendercene conto.
In ogni caso, occorre chiedersi se Otto e mezzo sia stato innovativo: in che senso. Oggi è quasi scontato che fosse innovativo. Ma chi e cosa ha realmente influenzato? Se si sa come rispondere (io onestamente non ho l'ardire, però ritengo che sì, Otto e mezzo abbia influenzato eccome), allora si dovrà ragionare riguardo a IE pensando a uno stesso tipo di "innovatività".

PS sta per essere pubblicata la mia recensione di "Otto e mezzo"! Uargh!!!... ;-)
Ciumi  18/09/2010 12:06:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Stefano. In effetti è solo il tempo che può dirci con certezza se un’opera sia stata o meno innovativa. Di sicuro però ci si può chiedere, intanto, se l’opera in questione porti in sé qualcosa di nuovo, che sia esso contenutistico, stilistico o strutturale, e se tale novità abbia un certo valore artistico, tale da renderla poi innovativa.
Sinceramente non so dirti se IE porti elementi nuovi, dovrei pensarci un bel po’, ma di sicuro posso affermare che è un film molto bello.
In genere non sono uno che guarda troppo all’innovazione, mi basta (ma non è poco) che l’opera porti impressa la personalità dell’autore, dunque la sua sensibilità, le sue ispirazioni, i suoi concetti (e ovviamente che questi rientrino nella sfera dei miei gusti); tutto questo è già per me una garanzia di novità, di originalità, e soprattutto d’interesse.

8 e ½ fu innovativo? Dico anch’io di sì, ma non azzardo di più (cioè, più o meno ti ho copiato la risposta; troppo impegnativa ‘sta domanda).

La recensione la leggerò senza dubbio, 8 e ½ è un capolavoro assoluto e tu sai scrivere benissimo.
Ah, spero che lì tu abbia spiegato il come e il perché sia stata una pellicola innovativa, altrimenti te la critico sul forum.

jack_torrence  18/09/2010 14:30:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora ho il sospetto che me la criticherai! :D
;) No, non mi sono permesso di spiegare le influenze che ha avuto, però ho accennato ai motivi, più evidenti e palesi, per cui è nuovo rispetto al cinema precedente...

Grazie per i complimenti sulla mia scrittura, sappi che anche tu sei tra i miei recensori preferiti qui su filmscoop. Sinceramente.

Apprezzo non solo il tuo stile ma anche il tuo approccio, la tua oculatezza, acume e ragionevolezza. Per esempio sono d'accordissimo su quanto affermi in tema di innovazione, relativamente al valore di altri pregi (sensibilità, ispirazioni, concetti dell'autore).
elio91  21/07/2010 11:06:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bellissimo commento,uno dei più completi e significativi che abbia letto su IE.
Specie quando si parla di Otto e mezzo,le analogie ci sono certamente perché lo stesso Lynch parlò di questo suo film come del "suo Otto e mezzo". Poi la sequenza del cacciavite e della donna morente mi fece davvero stare male,è nauseante e di un incredibile potenza visiva.
Complimenti.
Ciumi  21/07/2010 18:04:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ti ringrazio molto Elio. Il corto ‘Meshes of the afternoon’ di Maya Deren l’hai mai visto? Se sì: non trovi anche tu che vi siano tantissime affinità con IE e in generale con il cinema di Lynch? Se no: prova magari a dargli un’occhiata (tanto è senza dialoghi, lo puoi recuperare anche in lingua originale senza problemi) e poi se ti va mi dici se sei d’accordo con me. Tra l’altro è un’opera molto bella e suggestiva.
elio91  21/07/2010 19:58:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si,visto non molto tempo fa. è un surrealismo che mi piace tanto e a cui credo Lynch si sia ispirato come dici tu,l'idea della donna perennemente in pericolo mi sembra possa essere un indizio,i lunghi corridoi che diventano infiniti,il simbolismo sfrenato (c'è una chiave come Mulholland drive,mi pare),i doppelganger...insomma,c'è tutto.
Ed è qualcosa che si intravede chiaramente sin da Strade perdute, ma in realtà anche molto prima.
Se qualcuno lo ha ispirato può essere lei,di certo non Bunuel che Lynch mi pare disse di conoscere solo di nome all'epoca di Blue velvet.
Ciumi  21/07/2010 21:03:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
D’accordissimo. L’unica cosa che accomuna Lynch a Bunuel è la parola ‘surrealismo’. Trovo anch’io che siano due autori completamente diversi, e per le tematiche, e per le ambientazioni, e per lo stile.
maremare  21/07/2010 15:29:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottimo commento mauri, ricco di rimandi cinematografici.
la mia rece l'hai letta? ti è piaciuta?
ciauz
Ciumi  21/07/2010 18:15:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A’ Maurì, la tua rece l’avevo letta e ti avevo anche risposto sul forum. Comunque mi è piaciuta molto, anzi credo che sia tra le più originali e belle del sito.
Grazie del complimento.
ciaux

VincentVega1  21/07/2010 18:42:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
eh è vecchio maurizio... non darci peso, si dimentica le cose.
VincentVega1  21/07/2010 18:42:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
PS: gran bel commento, come al solito.
VincentVega1  21/07/2010 18:43:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
quasi bello come quello di joker alla prima notte di quiete, che però ho mollato dopo 4 righe.
Ciumi  21/07/2010 21:01:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Gianlu.

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VincentVega1  22/07/2010 08:38:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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