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CHILDREN OF MEN - I FIGLI DEGLI UOMINI regia di Alfonso Cuarón

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favam     9½ / 10  01/04/2007 07:45:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Risulta peraltro evidente che chi ha valutato in maniera oltremodo negativa questo capolavoro di cinematografia abbia come parametri di gradimento i vari film di Vanzina e Co. ed allora farebbe meglio ad astenersi, in questo caso, da una qualsivoglia valutazione come faccio io per i vari "natali '" in giro per il mondo e compagnia bella. Detto questo, parliamo del film, della fantastica regia e dell'incredibile fotografia: il tutto degno di un oscar con standing ovation.

Siamo nel 2027.
L’umanità si riscopre sterile:in tutto il pianeta non nascono più bambini.
Theo (Clive Owen),un grigio burocrate un tempo attivista,si trova coinvolto in una gara contro il tempo:portare in salvo l’unica donna che negli ultimi 18 anni abbia concepito un figlio.
Per far ciò dovrà attraversare un’Inghilterra spettrale,concepita come un immenso lager,con da un lato gli inglesi e dall’altro gli immigrati,separati da recinzioni e reticolati.
E’ un mondo senza legge e senza speranza,quello che la coppia attraversa.
Un po’ Serbia, un po’ Africa ,l’Inghilterra sembra uscita da un incubo,o più che uscita,sembra vivere una realtà di assoluta mancanza di valori.
Così’ il viaggio della coppia sembra più un documentario sull’orrore di un futuro possibile che una vicenda narrata in stile classico.
Un film che lascia poco spazio alla speranza,pessimista e tetro,come del resto l’ambientazione:cumuli di immondizia,autobus scrostati,auto a pezzi.
Su tutto un paesaggio reso lugubre dalla mancanza di vegetazione e di luce.
Un film apocalittico,che denuncia egoismi e intolleranza,molto buio ma non per questo meno affascinante.
Bravo Clive Owen, grandissimo Michael Caine, mentre continua a non piacermi Julianne Moore.

Il film è tratto dal libro omonimo di P.D.James e propone
contemporaneamente una sorta di rivincita della new age, soprattutto nel personaggio di Caine, una rivisitazione del Grande Fratello orwelliano (che tristezza doverlo specificare per non confonderlo con la *****ccia televisiva), una forte critica alle pruderie filorazziste e un accenno ai valori cristiani (almeno questo è ciò che ci ho letto io).

Scorre bene, pochi, pochissimi i personaggi positivi rispetto ai tanti fetenti che i protagonisti debbono affrontare.
Che dire ? guardatelo, per almeno tre motivi: una storia ben raccontata e neanche tanto futuribile, una regia da applauso con sequenze lunghissime e girate in real time, senza trucchi di postproduzione (rarità assoluta che sottende un'abilita tecnico registica al di fuori del comune) e una fotografia , a dir poco, stupenda.
Il finale della sequenza della madre con bambino che passa in mezzo ai soldati é da antologia.

Infine, ma ormai è un classico, citazione d'obbligo per la colonna sonora che include - ma guarda un po' - King Crimson, Deep Purple, Donovan, John Lennon e la bella versione di Ruby Tuesday eseguita da Franco Battiato (strana cosa per un film americano).