caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL MIO PAESE regia di Daniele Vicari

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  22/04/2007 01:34:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, cerco come posso di dare il mio punto di vista, a distanza di quasi un anno dalla proiezione alla Mostra del Cinema di Venezia.
A dirla tutta, Vicari sembrava raggiante, come se avesse raggiunto un'obiettivo, del resto tutti ambiscono a diventare Micheal Moore, anche da queste parti.
Il sottoscritto invece ambiva a parlare con Zamboni e Nada, autori delle musiche, e forse qualcosa gli (mi) era sfuggito.
Documentario interessante, parte da un film di Ivens per arrivare a raccontare l'Italia della contemporaneità e della grande crisi economica: obiettivo lodevole, grandi potenzialità di poter descrivere la deriva di una "grande promessa non mantenuta", magari davanti al fallimento industriale (l'utopia di Porto Marghera) o il piagnisteo sacrosanto ma compiaciuto dei grandi ricercatori scientifici costretti a raccogliere adepti solo all'estero (e a scriverne libri tsè).
Non a caso, però, la parte migliore è quella di Ivens e del suo documentario.
A volte, si possono dire cose concrete ed efficaci anche senza grandi rivoluzioni (cose lodevoli, ma alla lunga prevedibili).
Il punto è che avrei gradito meno localizzazione, meno aneddottistica, soprattutto meno proseliti da "italiano mancato che si fa il c... in terra straniera, con tanto di rivendicazioni egocentriche degli stessi eroi frustati da tanta disattenzione e bla bla bla) e soprattutto tanta piu' cattiveria.
Dei politici si fa un gran parlare, ma attenti a non addossare a nessuno la colpa: qualunquismo?
Mah diciamo un bel tema per un corsivo da quotidiano locale, nient'altro
Invia una mail all'autore del commento mkmonti  02/07/2007 00:20:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo con la tua recensione caro kowalsky