syugi 10 / 10 12/01/2008 16:13:57 » Rispondi Non sono sicura che il film possa essere considerato un capolavoro in piena regola o se possa considerarsi perfetto in ogni suo aspetto, ma sono certa di essere stata stimolata poche volte da uno spettacolo simile. Pellicola poetica e trascendentale sul delicatissimo rapporto tra l' uomo e la morte, magari insoddisfacente per chi si aspetta da un film un trattato di filosofia della religione. Una drammaticità tutta concreta e reale s' impone grazie alla prospettiva obliqua da cui si tratta la morte, la quale toccherà l' amata del dottore e non lui in prima persona. Epoche, culture, religioni diverse; qualunque voglia essere il punto di partenza, il percorso ha sempre la stessa direzione. La leggenda, la scienza, il misticismo o magia.. insomma l' uomo con mezzi diversi combatte ciecamente i propri limiti, senza comprenderli. Nulla di nuovo, certo, ma la tragicità dell' uomo conquistador è di una commovente bellezza. Riguardo la "spiritualità a buon mercato" di cui è stato tanto accusato il lavoro di Aronofsky, penso sia stato travisato il senso di molte scene che a mio parere vanno interpretate considerando il linguaggio, dove l' immagine è privilegiata, all' interno del quale vengono adoperate. Perfetti gli attori nei rispettivi ruoli.
L' idea della morte come inzio, come conquista di completezza, perdita d' individualità e compenetrazione nel Tutto è proposta con eleganza e senza presunzione.
tylerdurden73 18/01/2008 16:09:57 » Rispondi Ciao Syugi,volevo complimentarmi per il tuo commento,non è il primo di quelli da te postati che leggo e debbo dire che sei sempre molto perspicace con uno stile di scrittura molto piacevole.
Spero che troverai il tempo di commentare qualche film in piu',nel frattempo mi auguro che non ti dia fastidio che ti inserisca nella mia lista amici. Ciao!
syugi 19/01/2008 13:43:47 » Rispondi Nessun problema riguardo la lista amici. Grazie per il complimento, ciao!