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BASKET CASE regia di Frank Henenlotter

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76mm     4½ / 10  01/10/2016 09:07:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trash…molto trash…pure troppo…
Difficile commentare film come questo perché quelli che per alcuni sono pregi per altri potrebbero essere difetti e viceversa…tutto dipende dal grado di benevolenza che si intende accordare a questo tipo di pellicole indissolubilmente legate ad un determinato periodo e ad un determinato modo di fare cinema sicuramente improponibile ai nostri giorni.
Personalmente questo genere di opera, che da adolescente trovavo irresistibile, rivisto oggi non riesco proprio a salvarlo, se non in minima parte per il piacevole effetto nostalgia che mi provoca…però se dobbiamo parlare in termini oggettivi qui siamo proprio ai minimi storici.
Iniziamo parlando del budget…due lire, senz'altro…ma a chi si fa sempre scudo con la storia della povertà del budget per giustificare anche la povertà di idee vorrei ricordare, rimanendo in ambito horror, giusto qualche titoletto come La notte dei morti viventi, Eraserhead e Halloween (ma anche tanti altri, il nome Roger Corman vi dice qualcosa?)
Insomma, se hai un "mostro" che quando entra in azione sembra di vedere una puntata di Wallace e Gromit e il budget non ti consente di farlo meglio, perché ti ostini a mostrarlo con così tanta spudorata abbondanza? Non sarebbe stato meglio usarlo con più parsimonia e giocarsela di più sul "vedo non vedo" o sulla soggettiva? Alcune scene involontariamente comiche (quella dove il "coso" distrugge la camera d'albergo è da scompisciarsi!!!) ci sarebbero state risparmiate…
E poi l'atmosfera malsana dei bassifondi metropolitani, tanto decantata come punto di forza del film, a me non è proprio arrivata …non mi bastano una fotografia sgranata, un hotel fatiscente e un manipolo di "attori" a cui è stato imposto di non lavarsi per due settimane (o forse è stata una loro libera scelta) per rendere tangibile la "sporcizia" …ci si riguardi a tal proposito il quasi coevo "The driller killer" di Abel Ferrara per avere un'idea di come creare un'atmosfera malsana e disturbante di degrado metropolitano, e sempre con due lire di budget (ma qui parliamo di un signor regista eh).
Sul discorso recitazione non voglio infierire troppo per pura pietas…sicuramente erano tutti attori per caso e il 90% di loro fortunatamente non ci ha mai più riprovato…però…quanti esempi abbiamo nella storia del cinema in cui anche attori non professionisti o presi dalla strada, diretti da registi capaci e sorretti da una sceneggiatura degna di questo nome, sono riusciti a fornire prove più che dignitose, quando non addirittura eclatanti? qui siamo francamente a livelli da recita scolastica.
Che poi a voler ben vedere non è che sia proprio tutto da buttare…lo spunto non è banale (anche se lo svolgimento purtroppo lo è), il rapporto simbiotico fra i due fratelli regala momenti di insospettata tenerezza e il finale tragico anticipa, anche se dirlo sembra una bestemmia, quello degli Inseparabili cronenberghiani…parlare di critica sociale invece mi sembra un po' azzardato e dubito che rientrasse nei progetti di Henenlotter (ma magari qualcuno si prenderà la briga di smentirmi).
Insomma, la materia su cui lavorare c'era, e con un po' più di cura avrebbe potuto essere un prodotto dignitoso…così com'è rimane un oggetto difficilmente catalogabile, non privo di un suo fascino vintage, assurto in qualche modo al rango di cult (però bisogna ammettere che, quando si parla di horror di serie b anni 70/80, lo status di cult non lo si nega praticamente a nessuno) e meritevole comunque di una visione in quanto testimonianza tangibile di un modo di fare e intendere il cinema estinto e irripetibile.
Al netto dell'effetto nostalgia che i miei coetanei (40 o giù di lì) possono provare davanti a oggetti come questo, la media mi pare francamente esagerata…posso capire (con un po' di sforzo) i 7, ma i 9 e i 10 proprio faccio fatica, con tutto il rispetto per chi glieli ha messi.