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LA CITTA' NUDA regia di Jules Dassin

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K.S.T.D.E.D.     7½ / 10  07/03/2008 17:33:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una storia come un'altra, solo una delle tante. Viene descritta così dalla voce narrante - "There are 8 millions stories in the Naked City, this has been on of them" - ed è così che Dassin riesce a raccontarla. Sembra, infatti, quasi del tutto assente quella finzione tipicamente cinematografica; questo grazie alla scelta di girare la pellicola interamente in luoghi reali, sia gli esterni che gli interni, ad una fotografia(splendida) che si limita a sfruttare unicamente le luci della città e ad una regia che quella stessa città cerca di raccontarla in maniera quanto più realistica possibile.
Non è raro che scelte di questo tipo portino un film a risultare fin troppo asettico e a non essere in grado, in fin dei conti, di coinvolgere o comunque trasmettere emozioni a chi guarda. La bravura di Dassin sta proprio qui. Egli infatti non solo riesce ad evitare ciò ma, al tempo stesso, riesce a cogliere il respiro più profondo della Città Nuda e delle sue 8 milioni di storie e a far respirare con lo stesso ritmo, per quell'ora e mezza, anche lo spettatore.
Unico elemento meno "naturale" è la voce narrante, la quale, tuttavia, sembra identificarsi con la città stessa, risultando, quindi, un ulteriore aspetto positivo. E' la città che racconta se stessa, che segue da vicino quelle storie che le appartengono, si identifica con esse e quasi vi partecipa, come quando durante le sequenze finali riferendosi a Garzah dice:
"The cops are on a manhunt, Garzah. You need a plane. You've got to get out of this neighborhood. Stop and look at a tie"
"Don't run, Garzah"
"Don't lose your head man, don't lose your head".

E' fondamentale la credibilità degli attori, almeno quelli principali. Se, infatti, un film ha per centro dell'universo i propri protagonisti, in questo caso, invece, ogni personaggio appare semplicemente come uno dei tanti, uno dei tanti sul quale la città questa volta ha deciso di puntare il suo sguardo. Tale credibilità non viene minata in alcun modo dalla prova degli attori. In particolare quella di Fitzgerald, va detto, è perfetta.

Pellicola atipica* e fondamentale.

*atipica non solo dal punto di vista tecnico ma anche del periodo, dato che gli anni '40 sono stati l'eta d'oro del noir e che "La Città Nuda", di una pellicola noir, è tutto l'opposto.
K.S.T.D.E.D.  07/03/2008 17:41:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La credibilità degli attori, ovviamente, è semre importante. Ho dimenticato di specificare che in questa pellicola è quanto mai importante la credibilità degli stessi nell'interpretare il ruolo di persone comuni immerse nella loro quotidianità.