Goldust 9 / 10 11/01/2014 10:59:12 » Rispondi Manifesto imprescindibile del cinema espressionista tedesco calato in una realtà sociale, quella disperata della Repubblica di Weimar fatta di vizi e aspri conflitti interni, che è quasi più inquietante del protagonista stesso, il genio del male Mabuse. Lang ci catapulta in un'epoca a noi lontana fatta di cabaret, bische clandestine, illusionismi, raggiri ed insurrezioni sociali con un realismo quasi esasperante, ma soprattutto riesce a tenere vivo l'interesse nella visione di questa ( lunghissima!) parabola nera con un realismo ed una ricchezza di particolari difficilmente replicabili. E' la sua visione, pessimistica, del Male assoluto impersonificata in un'unica terrificante figura, che secondo me può essere tranquillamente considerata mitica ( non per niente Lang girerà due ulteriori film su Mabuse ) anche se non soprattutto grazie all'interpretazione allucinata che ne ha dato Rudolf Klein-Rogge. Che dire d'altro: sceneggiatura perfetta, musiche notevoli; forse l'unica piccola pecca è la mancanza di una figura femminile veramente affascinante. Ma sono dettagli, il film è meraviglioso così e veleggia alla grande verso i cento anni di età.