Ciumi 7 / 10 20/10/2009 11:37:31 » Rispondi Sicuramente uno dei più amorali, feroci, esecrabili, disturbanti film che abbia mai veduto. Pare, in un primo momento, di rivedere Godard e Belmondo: ma è tutt’altra cosa. Esiste qui, soprattutto, una sorta di perverso accordo tra la troupe e l’assassino: da una parte Ben offre l’omicidio alla cinepresa, mentre dall’altra la cinepresa ricambia dando luce ai suoi atti abominevoli, alleviandone la solitudine e accontentandone l’esibizionismo. Chi dei due disgusta maggiormente? L’assassino frequenta i locali, pratica la boxe, suona il piano, festeggia il compleanno, va a far visita ai suoi familiari. Intanto ammazza indistintamente (o quasi) uomini, donne, bambini, anziani, neri; e recita monologhi disumani - mentre la troupe lo segue ovunque e si rende partecipe di tutto. Il suo umorismo immondo respinge, repelle, provoca indignazione e, se un poco attira (gli elementi abietti divengono tre: il cameraman, l’assassino e lo spettatore), ci rende complici e ci invita a disprezzare noi stessi.