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MARIA ANTONIETTA regia di Sofia Coppola

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb     6½ / 10  24/04/2007 00:09:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel sontuoso scenario della Versailles ottocentesca, simbolo massimo della "grandeur" francese, la giovane asburgica Maria Antonietta è combinata sposa, al fine di rinsaldare l'alleanza tra la Francia e l'Austria, al delfino Luigi XVI nipote del re. La Coppola è maniacale nella ricostruzione dei dettagli, trabordante nei particolari e nell'esemplificazione del lusso e della complessità dei riti di corte, folgorante nella scelta della fotografia, delle musiche e dei costumi (oscar più che mai meritato all'italiana Milena Canonero). Il suo lavoro si concentra completamente sulla regina (bravissima Kirsten Dunst), quasi un'icona pop moderna trapiantata nell'800, disinteressata e disincantata, colpevole unicamente di adattarsi per sopravvivere all'insostenibile regime monarchico francese prossimo al tracollo. La narrazione relega in secondo piano gli accadimenti storici, peraltro abbastanza fedeli a quanto riportato sui libri, addensandosi nei pensieri e nelle riflessioni di Maria Antonietta, nei suoi lunghi silenzi, alternando momenti di disperata solitudine a frizzanti ribellioni, indugiando sugli sguardi e sulle smorfie al contempo ingenue e maliziose. Peccato che nella seconda parte il film perda tutto il suo sarcasmo ed ironia, appiattendosi sugli eventi senza riuscire a coinvolgere ed a innescare gli altri personaggi (Madame Du Barry e la love story con il conte de Fersen sono appena abbozzate). La Coppola si rifiuta di romanzare, e ciò può anche essere condivisibile, ma alla fine perde il bandolo della matassa mortificando perfino l'importanza delle scintille rivoluzionarie. Rispetto a Lost in Translation un passo indietro.