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TRE PASSI NEL DELIRIO regia di Federico Fellini, Louis Malle, Roger Vadim

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Crimson     5½ / 10  10/02/2013 01:34:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre dei più misconosciuti racconti di Edgar Allan Poe trasposti da tre registi di calibro ma assolutamente non avvezzi all'horror. La premessa introduce quasi tutto. Tanto per cominciare, l'episodio di Vadim sfiora l'imbarazzo. Jane Fonda cavalca "con le cosce nude" e avvinta dalle fiamme ha l'espressione di chi sembra piuttosto abbandonarsi in un atto sessuale. Del resto non è affatto casuale la compresenza del fratello Peter. A Vadim interessa erotizzare l'azione, ma le allusioni anzichè restare sottintese e audaci vengono rese risibili da un esilissimo script. E così la nobildonna intrappolata da una tagliola (senza subirne minimamente le conseguenze) dovrebbe significare un accostamento al mondo animale selvaggio, tanto quanto un cavallo senza sella che scorrazza libero e irrompe in una proprietà come un uomo ferito nell'orgoglio. Noioso e pessimo.
L'episodio di Malle è giocato esclusivamente sul tema del doppio, e la partita a carte rende meno della tormentata confessione. Non so se l'intento fosse di sgretolare la visione virile di un corpo militare che quasi inneggia allo stupro ma che è viceversa altrettanto deciso ad agire con durezza verso chi si macchia di esser "baro" al gioco. Il duello Delon-Bardot è vinto dagli schiaffi più che dalle frustate e anticipa l'ovvia risoluzione di un finale tuttavia congruo ed efficace.
Il tanto decantato episodio di Fellini (il famoso mezzo) è il più riuscito, surreale e bizzarro, sebbene per giungere al dunque impieghi fin troppo. Terence Stamp spadroneggia rispetto a tutti gli altri interpreti di questo film strampalato a episodi e regala un ritratto allucinato e demoniaco.
In definitiva tanta noia. Trascurabile.