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TRE PASSI NEL DELIRIO regia di Federico Fellini, Louis Malle, Roger Vadim

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  18/11/2014 13:55:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre episodi a tema orrorifico tratti da racconti non particolarmente noti di Edgar Allan Poe e rivisitati molto liberamente; a dirigerli registi di notevole talento per nulla avvezzi al genere.
La cosa si nota nel primo episodio, veramente pessimo, molto più interessanti e riusciti quelli a seguire.

"Metzengerstein" di Roger Vadim: Voto 4.
La nobile Frederique è una giovane dedita ad ogni di tipo di vizio, vive nella depravazione più sfrenata e si fa beffe del morigerato cugino. Il fato vuole che perda la testa per l'uomo, rifiutata da questi escogita uno scherzo di cattivo gusto che purtroppo si concluderà molto male. Il senso di colpa comincerà a tormentarla coincidendo con l'arrivo a corte di un imponente quanto misterioso cavallo.
Le splendide inquadrature testimoniano la bravura di Vadim, il quale però offre una storia stanca, completamente fagocitata dall' insopportabile voce narrante e da sequenze dilatatissime all'interno delle quali il ritmo langue. Non c'è traccia dei controversi personaggi di Poe qui ridotti a mere figurine. La bellezza di Jane Fonda e i suoi ricercatissimi abiti non possono annullare la noia.

William Wilson di Louis Malle: Voto 7
L' episodio più intrigante e rispettoso dell'originale, in cui un ufficiale dell'esercito austriaco confessa i propri peccati ricordando gli atti di estrema crudeltà dei quali si è macchiato fin dall'infanzia. Atti però mai portati a termine, stoppati sempre all'ultimo dall'intervento provvidenziale di un sosia.
Il tema del doppio permette diverse chiavi di lettura e Alain Delon conferisce al suo personaggio la giusta dose di alterigia e cattiveria, poi sfocianti nella follia.
Il manichino che precipita dal campanile non si può guardare. Ottima la scena della partita a carte con Brigitte Bardot.

Toby Dammit di Federico Fellini: voto 7.
Interpretato da Terence Stamp (in modo eccellente) Toby Dammit è un famoso attore inglese giunto a Roma per girare un western. Ben presto si trova accerchiato da un mondo spiazzante, costituito da paesaggi urbani dai colori alienanti e da personaggi fuoriusciti da un incubo grottesco. Per l'attore, dedito ad eccessi e già squilibrato di suo, comincerà una discesa nell'abisso culminante nel tragico epilogo, il più sanguinoso dell'intera pellicola.
Fellini crea magistralmente atmosfere tra il morboso e l'inquietante, utilizza scenari e colori molto particolari e non lascia nulla al caso creando un mondo dello show business tra il macabro e il naif. Visivamente eccezionale, non proprio avvincente dal punto di vista narrativo.